Andrew Robl ha sempre amato l’action high stakes e questa sua passione l’ha spinto a giocare molto a Macao e Manila, nel Big Game asiatico. Per questo motivo conosce molto bene la nuova variante che mai come in questo momento va di moda nel poker: lo Short Deck.
Andrew Robl: “i gamblers cinesi non hanno pazienza per il NLHE, non vogliono foldare mai”
Ha partecipato ad un torneo a Las Vegas di questo nuovo format qualificandosi al tavolo finale. “ho imparato lo Short Deck tre anni fa in Asia e devo dire che i giochi high stakes sono stati alimentati, in questi ultimi tempi, da ricchi giocatori cinesi. Quasi tutti provengono dal baccarat e non hanno pazienza di giocare al No Limit Hold’em. Non vogliono sedersi e foldare, non rientra nella loro mentalità. Così penso che abbiano avuto l’idea di rilanciare il gioco rimuovendo dal mazzo le carte più basse, per renderlo più eccitante. E da quel momento è cresciuto in popolarità”.
Robl ai microfoni di Poker Central ha ammesso di essere un grande fan di questa variante: “alimenta l’azione, ti consente di giocare tante mani” ed aggiunge: “Mi piace perché non c’è mai una mano molto più favorita dell’altra ed è ottimo per i tornei perché c’è un sacco di gioco”.
“I cinesi non torneranno mai al NLHE, ci saranno ancora più tornei nello Short Deck”
E’ scettico però sul fatto che lo Short Deck favorirà un allargamento della popolarità del NLHE e del field dei giochi tradizionali: “Questi gamblers del baccarat hanno già giocato a No Limit Hold’em in passato e non penso che torneranno a giocare il poker in questo modo. Per questo motivo prevedo che ci saranno molti più tornei di short deck in futuro”.
A Las Vegas lo Short Deck sta registrando picchi di popolarità: “la serie di tornei dedicata a questa variante ha registrato una grande affluenza nonostante la maggior parte dei players siano regular di NLHE con poca o nessuna esperienza in questo gioco. Lo Short Deck è un gioco meno complesso rispetto al NLHE e al PLO quindi mi aspetto sempre più eventi con questo format, perché rende più facile l’ingresso a nuovi players“.
“Good2CU” però non tradisce la Cadillac del poker: “Lo Short Deck è decisamente più divertente del NLHE ma a me piace ancora giocare con regolarità al No Limit. C’è più abilità…”.