I social media hanno cambiato per sempre il modo di comunicare: c’è chi ne ha approfittato in positivo, e chi invece scivola su bucce di banana a ripetizione. Vi ricordate di Anna Khait, la giocatrice che qualche anno fa avevamo definito la nuova Anna Kournikova?
Se la risposta è no, tranquilli: siete in buona compagnia. Da tempo infatti la Khait non bazzica i tavoli del poker che conta, e a quanto appare dal suo ultimo cinguettio controverso, il Texas Hold’em fa parte definitivamente del suo passato.
Anna Khait: “Siete patetici”
Il tweet di Anna Khait risale allo scorso inizio di giugno:
I used to have such respect for the poker community until I realized how much of a pathetic group of self-righteous, hypocritical, slanderer lefties they are. So easily triggered and hateful. (And most of them are complete losers). Pathetic.
Grateful the Lord took me out!✌🏻
— Anna Khait (@Annakhait) June 3, 2020
La traduzione suona più o meno così:
“Avevo tanto rispetto per la community del poker, fino a quando non ho capito quanto sia un gruppo di ipocriti, presuntuosi e diffamatori di sinistra. Si arrabbiano e odiano con grande facilità (e la maggior parte di loro sono dei completi perdenti). Patetici. Ringrazio il Signore che mi ha tirato fuori (da questo ambiente, ndr)”.
Insomma, un attacco niente male.
Ben Lamb: “Ti sei tirata fuori dal poker da sola”
Accortasi di averla fatta un po’ fuori dal vaso, Anna Khait ha provato a fare una parziale marcia indietro: “Non sto parlando degli splendidi giocatori amatoriali – molti di loro sono conservatori. Sto parlando della maggior parte dei poker pro”.
Un discorso politico-religioso delirante che non poteva non attirare le risposte di molti dei chiamati in causa. A cominciare da Ben Lamb, che dà una spiegazione molto meno mistica sull’uscita di Anna Khait dal mondo del poker.
“Dubito che il Signore sia d’accordo col tuo tweet”, le ha risposto Lamb. “Non sei molto gentile. Inoltre, non ti ha tirato fuori dal poker: sono state le tue vincite in carriera da $12.000 a tirarti fuori dal poker”.

Sean McCormack: “Ma tu chi sei?”
Anche Sean McCormack, Director of Poker Operations dell’Aria di Las Vegas, non ci è andato giù leggero: “20 anni a lavorare in questa industria con professionisti abituati ad andare in tv e giocatori amatoriali, e tutte le sfumature intermedie, mi hanno insegnato:
1) Il poker è incredibilmente diverso in entrambi gli estremi
2) Autosostenibilità, passione e determinazione guidano la community; come può essere tanto cattiva?
3) Tu chi sei?”
Sipario.