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Annette Obrestad: "A 19 anni sapevo che non avrei potuto replicare la vittoria alle WSOPE. I soldi? Ne ho sprecati tanti..."

Nel 2007 Annette Obrestad conquistò il Main Event delle World Series Of Poker Europe, diventando la più giovane vincitrice di sempre di un braccialetto WSOP. Aveva 19 anni, e quel successo da 2 milioni di dollari la trasformò immediatamente in una superstar del poker.

Come se non bastasse, pochi mesi dopo chiuse in seconda posizione l'EPT di Dublino per altri $429.181, a dimostrazione di un futuro estremamente luminoso, almeno sulla carta. La giovane norvegese iniziò a partecipare a tutte le trasmissioni televisive sul poker e fu messa sotto contratto da Full Tilt Poker. Chi seguiva il poker tra il 2007 e il 2009 non poteva non conoscere quella ragazzina che si sedeva al tavolo con i più forti al mondo.

Annette aveva tutte le carte in regola per restare sulla cresta dell'onda, ma dal 2009 la sua carriera ha subito un brusco rallentamento, al punto che negli ultimi anni è sostanzialmente sparita dalle scene. I numeri parlano chiaro: prima del 2008 aveva già accumulato 2.5 milioni di dollari in vincite nei tornei dal vivo, negli ultimi sette anni ha vinto "appena" 1.4 milioni di dollari lordi. Negli ultimi quattro anni, in particolare, ha messo a segno solo sei piazzamenti a premio.

Annette Obrestad dopo la vittoria del Main Event WSOPE del 2007

Cosa è successo ad Annette Obrestad? Lo ha spiegato lei stessa a Pokerlistings.com, direttamente dalle sale del Rio di Las Vegas.

Annette Obrestad: quando vincere due milioni di dollari a 19 anni annulla tutte le motivazioni

"Quando ho vinto il Main Event a Londra mi sono detta: 'Cos'altro mi rimane da fare?' Mi sono resa conto immediatamente che non sarei mai riuscita a replicare un successo di quel genere", ha dichiarato. "Sapevo che da quel momento in poi sarebbe stato tutto in discesa".

Dal suo punto di vista i risultati di prestigio non sono più arrivati per una questione di motivazioni. Vincere due milioni di dollari a 19 anni ha fatto sparire quella fame fondamentale in tutti i settori ultra-competitivi come il poker: "Già all'epoca pensavo che, a meno di vincere il Main Event WSOP a Las Vegas o qualcosa del genere, non avrei mai più ottenuto niente del genere. Era semplicemente la realtà dei fatti".

 

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La nuova vita di Annette Obrestad

Se è vero che la carriera di Annette non ha mantenuto gli standard che tutti si aspettavano, è altrettanto vero che la norvegese continua a giocare ancora oggi, a dieci anni di distanza da quel trionfo storico.

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"Ora vivo a Las Vegas e continuo a giocare un po'", ha dichiarato. "Gioco molto online, ci sono alcune partite private interessanti sui siti playmoney (al termine delle quali i partecipanti si scambiano i soldi veri di persona, ndr). Ma oggi non è minimamente possibile comparare il livello a quello di dieci anni fa".

Annette conosce bene il mondo del poker online perché, al di là dei successi dal vivo, fu proprio ai tavoli virtuali che si formò la sua leggenda. In particolar modo grazie a quel Sit&Go da 90 giocatori che vinse senza guardare le carte. Oggi riuscirebbe a ripetere un'impresa del genere?

"Per me è quasi impossibile riuscire a vivere solo di poker online, è diventato molto più duro. Quindi, no, probabilmente non ci riuscirei. Forse un Sit&Go da un dollaro..."

La poker pro norvegese ha dato una forte ridimensionata al suo schedule, come si evince anche dal suo profilo su HendonMob: dal 2013 non va a premio in un torneo superiore ai $1.500 di buy-in. Ha intenzione di continuare su questa strada, eccezion fatta per un MTT: "Giocherò tutti i giorni quest'estate, che sia qui al Rio o al Venetian o altrove. Non giocherò tornei con buy-in superiore ai $3.000, ma sicuramente giocherò il Main Event WSOP".

Annette Obrestad al Venetian, dove di tanto in tanto fa coaching

"Ho sprecato tanti soldi..."

Considerando quanto è cambiata la sua carriera, viene spontaneo chiedersi se la Obrestad abbia dei rimpianti. La sua risposta, ancora una volta, è molto schietta:

"C'è qualcosa che cambierei", ammette. "Quando ero giovane credevo che i soldi crescessero sugli alberi e ne ho sprecati tantissimi per delle cose veramente stupide. C'è stato un periodo della mia vita in cui andavo a comprare 10 borse Chanel senza nemmeno pensarci. Non so se tornando indietro rifarei queste cose, ma certamente se dovessi vincere un altro grande torneo gestirei i miei soldi diversamente".

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