Federico Butteroni e Martin Jacobson hanno in comune un aspetto, quello di presentarsi al final table del Main Event WSOP senza i favori del pronostico vista la situazione di shortstack. Il professionista svedese, infatti, imbustò uno stack di 14 milioni di chips in vista dell'atto conclusivo di novembre, valido per la penultima posizione. Per appena 25.000 gettoni, Federico è il fanalino di coda tra i November Nine, ritrovandosi quindi in una situazione estremamente simile a quella del campione 2014.
Ovviamente tutti speriamo che al termine del Main Event 2015 siano due gli aspetti in comune tra Butteroni e Jacobson e chiaramente non è nemmeno il caso di spiegare a cosa ci stiamo riferendo... Nel frattempo Federico può cominciare a entrare nell'atmosfera da November Nine guardando il documentario "10 for 10" che racconta proprio come Martin Jacobson ha vissuto i momenti precedenti al final table più importante della sua carriera.
Di "10 for 10" ne avevamo già parlato diversi mesi fa ma solo ieri è uscita la prima delle dieci parti su Youtube. In questo primissimo episodio lo svedese racconta la sua storia personale e ripercorre i suoi trascorsi alle WSOP: "Il primo torneo che ho giocato a Las Vegas è stato il Main Event WSOP del 2008. Mi ero qualificato online e non sapevo se tenere i 10.000$ di buy-in oppure giocarlo. Erano tanti soldi per me, così ho chiamato mia madre per un consiglio e lei mi ha detto che sapeva quanto amassi il poker e che sarei dovuto andare. Non è andata bene, ho bustato alla 3° mano".
Ciò che risulta davvero interessante in questo documentario è la parte relativa alla preparazione pre-final table. Le telecamere di "10 for 10" riprendono un Jacobson impegnato prima a riguardare i video del Day 7 su Youtube per studiare gli avversari, e poi protagonista di in una simulazione al tavolo con alcuni suoi amici.
"Facciamo finta di essere a 5 left e pensiamo ai tuoi avversari", suggerisce il professionista canadese Mark Radoja. Martin si lancia subito in una serie di previsioni dicendo che a quel punto Billy Pappas dovrebbe essere già stato eliminato mentre Felix Stephensen e Bruno Politano dovrebbero essere ancora dentro.
Questa simulazione con i suoi amici rappresenta un momento fondamentale per Jacobson e non a caso avviene ad appena 16 ore dall'inizio del final table. D'altronde quando puoi vantare alcuni top professionisti tra i tuoi amici puoi ritenerti già fortunato: "Inizialmente volevo assumere un poker coach, un mental coach e un nutrizionista, ma poi ho capito che tutte queste cose le avevo già", commenta lo svedese.
Di seguito la prima parte del documentario su Martin Jacobson, che sicuramente ci svelerà molti altri retroscena sul final table dello scorso novembre. Chissà che il nostro Federico Butteroni non possa trovare qualche ispirazione da una storia così simile alla sua...