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Gus Hansen blog tra religione, PLO e Daniel Cates

Un enigmatico Gus HansenE’ un Gus Hansen inedito, quello che scrive sulle pagine del suo nuovo blog. Un Gus meno concentrato sul poker e più su temi come la moralità e la religione, e anche sul rapporto che quest’ultima potrebbe avere con il poker.

Gus sta leggendo la Bibbia, per cultura e curiosità personale e anche per essere più preparato ad affrontare discorsi su questo argomento. Al momento il campione danese afferma di non aver trovato in essa alcun riferimento diretto al gambling come attività peccaminosa o diabolica, ma la sua ricerca non si ferma a questo, e magari ne tratteremo più approfonditamente qualche altra volta.

Sono altri due gli spunti sul suo blog, più prettamente pokeristici e quindi più interessanti, visto il soggetto di cui stiamo parlando. Nonostante l’annunciata pausa dal poker, il texas hold’em non ha ovviamente smesso di orbitare con insistenza attorno alla vita di Gus Hansen.

Così, in assenza di mani giocate in proprio, eccone una di Pot Limit Omaha inviatagli dall’amico Theo Jørgensen, giocata a uno di quei tavoli high stakes di Baden ai quali accennavamo l’altro giorno:

“Ecco la mano del mio amico Theo, che sta giocando un bel tavolo high stakes in Austria. I blinds sono solo (sic, ndr) 100€-200€ ma molti dei giocatori al tavolo sono decisamente inclini all’action, così non è raro vedere già tanti soldi nel piatto prima del flop.

Gus impegnato a giocare su Full Tilt. Altri tempi...In questa mano abbiamo un limp, un raise e 4 giocatori in tutto su un pot che preflop è già di 3.700€. Il flop è 10 4 2 con due fiori e il big blind fa check. Il limper punta il piatto, il giocatore che aveva rilanciato fa call e quindi è il turno di Theo, che è sul bottone e deve decidere cosa fare con JJ53 e due fiori. Ha circa 50mila euro davanti e il big blind dietro che deve ancora parlare. Theo non prende minimamente in considerazione l’idea del fold, e dopo averci pensato un pò ne mette in tutto 18mila, committandosi sui suoi 31mila euro rimasti.

Il big blind folda, mentre il limper re-raisa a 60mila totali. L’original raiser folda mentre Theo fa call per i suoi 31k. Dopo il fold del big blind, Theo non è proprio felicissimo di vedere che l’avversario gira a 8 10 10: ha appena il 24% al flop, una di quelle situazioni che vorresti fronteggiare più raramente possibile, in una sessione del genere…

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Theo mi ha mandato questa mano lamentando di averla giocata male, ma fa davvero così schifo? Io non avrei foldato su quel flop neanche una volta in un milione di anni, per cui l’unico dubbio è: call o raise? L’argomento di Theo a favore del re-raise è di far foldare possibili progetti a colore alla Q e al K ma non mi convince affatto. A parte tutto ciò esiste la sempre una possibilità di chiudere la mano lì e vincerla.

Personalmente penso che il re-raise di Theo non sia la prima delle opzioni, anche se in generale c’è sempre il rischio di essere result oriented. Ma mettiamo il caso che l’avversario avesse l’a invece dell’a : la mano sarebbe andata esattamente allo stesso modo, ma con la differenza che adesso staremmo a parlare di percentuali come 58%-42%, non eccellenti ma già più accettabili, e se avesse avuto qualcosa come a 10 6 5 a quest’ora saremmo 51 a 49. Non è che per il fatto che a volte ci scontriamo con il nuts implica che abbiamo giocato come un idiota!”

Daniel 'Jungleman12' CatesInfine, Gus ha una parola gentile per Daniel Cates, dopo averlo provocato nei giorni scorsi, quando aveva rinunciato alla sfida heads up a Praga lanciata dallo statunitense. La motivazione tecnica del rifiuto era “non vado a giocare in una formula del genere nella sua specialità di elezione (il NLHE, ndr) quando lui mi ha evitato per circa 6 mesi a Pot Limit Omaha”. Ma Gus aveva duramente criticato “Jungleman12” per essersi impropriamente proclamato il migliore alla stregua di altri “chiacchieroni” come Fullflush, Isildur1 e durrrr.

Adesso Gus corregge leggermente il tiro: “Non era mia intenzione offendere il signor Cates, è solo che trovo divertente ogni volta che i grandi “ego” del poker vengono fuori con queste uscite. In definitiva comunque, se dovessi puntare i miei soldi su un giocatore al mondo in una sfida heads up No Limit Hold’em contro chiunque, sono ragionevolmente certo che quel qualcuno sarebbe Jungleman12″.

E infine, a proposito di quest’ultimo, gira voce in rete che a sfidarlo nella ormai lanciata sfida heads up cash game a Praga per 100.000€ sia stato Giuseppe “spider” Festa, noto pro italiano da tempo stabilitosi nella capitale ceca dove vive grazie al cash game. Bisogna adesso vedere se Cates accetterà.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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