Vai al contenuto
phil-ivey-storia

I 10 anni (finanziari) da incubo di Phil Ivey: la sua storia – quarta parte

Corre l’anno 2010 ed il giocatore più famoso del mondo del poker, Phil Ivey, è all’apice della carriera. Il Tiger Woods del poker presta il proprio volto anche a sponsor extra poker e, tra uno spot e l’altro, domina i giochi high stake di Full Tilt.

Il bilancio All Time nel cash game parla chiaro e lo vede come il giocatore più vincente di tutti i tempi su Full Tilt con un utile record, maturato negli anni, di più di 19 milioni di dollari.

Il bilancio All Time di Phil Ivey (con il suo account storico) su Full Tilt

Ha – nel 2010 – nel cassetto anche 8 braccialetti vinti alle WSOP (nel 2013 e 2014 ne vincerà altri due) e si parla di lui come di un affermato businessman con un patrimonio che potrebbe raggiungere anche i 100 milioni di dollari, in realtà non è così, anche se questa tesi è stata riproposta quest’anno dagli avvocati del Borgata Casinò.

Re Phil è una celebrità negli Stati Uniti: siamo negli anni d’oro del poker e viene trattato come una star sportiva.

Nell’aprile del 2011 però il mondo si capovolge: l’ FBI e il Black Friday spazzano via un poker che ora non c’è più. Il mercato negli States viene resettato.

Proprio nel 2011, a seguito dell’inchiesta del Dipartimento di Giustizia, va in bancarorotta Full Tilt, società della quale è principale testimonial (con un contratto pesantissimo). Inoltre Phil possiede delle quote della room attraverso la holding Tiltware (anche se lui ha sempre negato per convenienza). Per Ivey cambia il mondo.

Scopri le recensioni delle principali poker rooms italiane: caratteristiche, software e bonus

Non è oro tutto quello che luccica. Si scopre anche che il player ha un debito con la red room per svariati milioni di dollari. Dato che emerge durante una due diligence portata avanti dagli avvocati di Bernard Tapie nel 2012. Il finanziere francese (ex presidente del Marsiglia campione d’Europa) vorrebbe acquistare la room ma non se ne fa nulla, alla fine ad aggiudicarsi l’asta è Isai Scheinberg, proprietario di Rational Group, leggi PokerStars.

Le sventure per Phil Ivey non finiscono qui. Full Tilt deve chiudere tutti i contratti di sponsorship e si fanno sentire gli effetti del costoso divorzio con l’ex moglie (fidanzata dai tempi del liceo) Luciaetta. Nel 2009 l’accordo amichevole vede la consorte percepire la bellezza di 180mila dollari al mese (!) più svariati beni di lusso e gioielli, considerando che in quel periodo il patrimonio di Ivey è valutato dagli avvocati circa $15 milioni. Con il crack di Full Tilt, un deal del genere diventa insostenibile.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Ivey non ha più un reddito e i suoi legali si mettono al lavoro per rivedere verso il basso l’accordo di separazione.

Con il rilancio di Full Tilt e il ritorno negli high stakes anche su Pokerstars,  si rompe anche il feeling ai tavoli. Phil non ha più l’ edge sul field high stakes, i vecchi gamblers di FTP non ci sono più, è nata una nuova generazione di talenti, guidata da Jungleman12 e da Isildur1 (solo per citare due reg) ma la lista è lunga e la storia è nota.  Gli scarsi successi online sono il preludio ad altri guai finanziari e legali che durano dal 2010 fino ad oggi. Scopriremo gli sviluppi nella prossima puntata.

Phil Ivey Story – quarta puntata – continua

Leggi qui la storia di Phil Ivey a puntate

Segui  tutte le notizie sul mondo del poker 24 ore su 24 sulla pagina Facebook AssoNews. Metti like alla nostra pagina!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI