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Poker online: nel 2012 rotta sui casual players

Cristiano Ronaldo, casual player di lusso...Le poker room che operano in campo internazionale sembrano aver deciso: la parola d'ordine nel 2012 sarà quella di attrarre sempre più casual players sulle proprie piattaforme, con software sempre più improntati alla semplicità e facilità d'uso.

Del resto gli operatori non hanno che due modi per vedere incrementare i propri giocatori: sottrarli alla concorrenza oppure attrarli dall'esterno, con quest'ultima strada che evidentemente appare più facilmente praticabile.

Come sottolinea insidepokerbusiness.co.uk, negli anni passati PokerStars e Full Tilt Poker hanno costantemente rinnovato i propri software, con l'intento di rendere il tutto sempre più personalizzabile ed anche strizzando l'occhio ai giocatori di livelli medio/alti (pensiamo ad esempio al “run it twice”).

A quanto pare adesso la convinzione degli operatori è che sia opportuno andare nella direzione opposta, facendosi sempre più sensibili alle esigenze dei giocatori occasionali, che pur non generando magari molta rake costituiscono una percentuale importante dei players complessivi, e parallelamente favoriscono l'approdo dei grinders.

L'idea di base è quella di rendere il software molto più intuitivo anche ai meno esperti, che magari non hanno mai frequentato una poker room virtuale, intendendo solo sedersi e giocare nel modo più semplice possibile, giocatori che magari possono risultare confusi dall'avere numerosi tasti, opzioni e tavoli fra cui scegliere.

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C'è così chi ha scelto di rimuovere la waiting list dalla propria piattaforma, altri hanno introdotto tavoli dove l'anonimato è garantito oppure la possibilità di vedere i propri avversari attraverso delle videocamere. Sebbene l'effettivo impatto di queste iniziative sia da verificare, è chiaro che siano pensate per un certo tipo di utenza.

Lo scopo è infatti quello di tutelare il giocatore occasionale a scapito di alcune richieste dei grinder, che si teme possano inaridire il parco giocatori nel lungo periodo: l'innovazione deve insomma essere funzionale all'esperienza di gioco dei players, altrimenti inizia ad essere vista come fine a se stessa o perfino controproducente.

Naturalmente al momento non è dato sapere se ed in che misura queste nuove politiche riusciranno ad intaccare il mercato, ma per scoprirlo non rimane che attendere: in fondo il 2012 non è poi così lontano...

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