George Lind è famoso nel mondo del poker per l'impressionante mole di VPP conquistata in carriera, pari ad ormai oltre quindici milioni: quello che però non tutti sanno è che "Jorj95" è anche un avido giocatore di Hearthstone.
Si tratta di un videogioco di strategia lanciato dalla Blizzard basato su delle carte virtuali che ha ben presto attratto a sé schiere di appassionati in tutto il mondo, e che quindi vanta non soltanto giocatori amatoriali ma anche veri e propri professionisti, un po' come succede per Dota 2 o League of Legends.
E' piuttosto comune che giocatori di poker professionisti e non finiscano con l'appassionarsi a questi videogame, dove la componente di skill e strategia unita all'alto livello di competizione sono gli elementi che li rendono irresistibili.
Il nickname dietro cui si nasconde Lind in Hearthstone è "GeorgeMcFly"
"Jorj95" evidentemente non fa eccezione, al punto da essere riuscito a qualificarsi per l'Hearthstone World Championship, campionato del mondo online con un montepremi complessivo pari a 250.000 dollari.
Basato su un formato heads-up, i giocatori per passare al turno seguente devono battere i propri avversari vincendo tre partite su cinque, e preparando tre mazzi di carte differenti: una volta che si subisce una sconfitta si è costretti a cambiare mazzo, ed una volta terminati tutti e tre si è evidentemente perso. Ma come se l'è cavata George Lind, lui che in questo campo non è certo tanto conosciuto quanto nel poker online?
Il pro di PokerStars aveva di fronte a sé un compito difficile, in quanto nel corso di tre diverse giornate per passare al turno successivo avrebbe dovuto ottenere sei vittorie ed una sconfitta oppure sette vittorie e due sconfitte, potendo quindi permettersi di perdere non più di due "heads-up" su nove.
Lind ha finito la prima giornata sul 2 a 1 e la seconda sul 4 a 2, non potendo più così permettersi di sbagliare dal settimo round in avanti. Malgrado una schiacciante vittoria per 3 a 0 in quest'ultimo, non è riuscito ad ottenere gli altri due successi che gli avrebbero consentito di accedere alla seconda fase di gioco. Del resto, per quanto riguarda "Hearthstone" la sua competitività non sarà certamente paragonabile a quella che ha nel poker, considerando che stiamo parlando non soltanto di un professionista di poker ma anche di un padre di famiglia, che quindi non può permettersi di dedicare al gioco tante ore quanto i suoi avversari.
George Lind è un grinder di sit&go, ma detto così è riduttivo (photo courtesy Pokernews.com)
In ogni caso, Lind appare tutt'altro che intenzionato a gettare la spugna: "Non sono comparso nel live streaming perché non sono molto conosciuto all'interno della community di Hearthstone, per ora...".
E nel caso in cui non conosciate ancora questo gioco e vogliate dargli un'occhiata per capire meglio di cosa si tratti, grazie a questo video potrete farvene un'idea, ma attenzione: pare che come molti altri giochi simili, anche "Hearthstone" sia piuttosto addicting...