Buon compleanno (in ritardo) al 46enne Daniel Negreanu, ricorrenza che non ha festeggiato (il 26 luglio) nel migliore dei modi. La notizia del suo ban su Twitch ha fatto il giro del mondo: ne avrei fatto a meno di parlarne, considerando l’episodio sconcertante in diretta sulla nota piattaforma (il cui video è diventato virale). Gli sciacalli hanno preso la palla al balzo per attaccare l’antico rivale e maestro di polemiche Kid Poker.
Prima di commentare e sollevare alcune questioni non banali, facciamo un passo indietro e raccontiamo, per chi se lo fosse perso, brevemente i fatti degli ultimi giorni.
DNegs has been banned from Twitch !https://t.co/onBZ16yb71
— Gillian Epp (@GillEpp) July 27, 2020
In questo Articolo:
Lo score di Daniel Negreanu alle WSOP online
Negreanu ha ottenuto durante le WSOP online dei buoni risultati, 15 ITM su 26 tornei ai quali ha partecipato. Il suo nervosismo non è determinato da un downswing o questioni meramente legate alle sue performance. Tendiamo ad escluderlo. Vediamo quale può essere la molla che ha fatto scattare questa reazione (umana) rabbiosa.
Il ban ed il danno economico
Il suo problema sono forse i continui attacchi dei troll nella chat delle WSOP ed è proprio per degli insulti a sua moglie, che Daniel ha perso la brocca in live streaming (con minacce dirette al personaggio che aveva fatto apprezzamenti pesanti su Amanda) ed ha indotto Twitch a bannarlo. Non voglio giudicare se sia un provvedimento giusto o sbagliato, ma per il player canadese è un danno economico non marginale.

Ancora non è chiaro se e per quanto tempo durerà la sospensione (potrebbe essere anche un provvedimento definitivo) e quale sia il motivo ufficiale, ma è chiaro che le minacce e gli insulti in diretta non sono passati inosservati agli occhi di chi gestisce la piattaforma. Sull’episodio però preferisco tirare dritto e non farlo vedere (non una bella scena). Se volete, ve lo andate a cercare (scusate la scortesia!).
Per Negreanu è un bel danno economico, visto che è testimonial di una poker room che lo paga (bene) anche per fare streaming.
Negreanu e la buccia di banana
Diceva il saggio: “chi di spada ferisce, di spada perisce”. Negreanu spesso ha giudicato gli errori degli altri (pensiamo alla sua posizione legittima molto critica sulla truffa del secolo, Full Tilt…) senza mai fare sconti.
Questa volta è scivolato lui. Lungi da me, fare lo stesso errore e giudicarlo, anche perché ve lo dico chiaro: non sarei obiettivo nel giudicarlo, provo simpatica per Negreanu, a me è sempre piaciuto come testimonial, soprattutto negli anni d’oro del poker quando scherzava sempre con gli altri giocatori ai tavoli ed era sempre sorridente. Il suo atteggiamento era leggero ed aperto verso gli amatori, il vero sale di questo gioco.
Errare è umano, però non si può neanche dare torto ai suoi rivali che lo stanno mettendo alla berlina e denunciano il fatto che un testimonial di quello spessore non dovrebbe far scadere in questo modo l’immagine del nostro amato giochino.
Per me le questioni sono altre e non riguarda la brutta figura fatta da Negreanu e dal poker in generale.
Gli sciacalli ed il vecchio poker
Scontati i commenti negativi. Doug Polk non ha perso un secondo per attaccarlo con un video molto ironico. Il video è stato bannato da Youtube un’ora fa.
YouTube took down my video from 2 days ago for this reason.
Can someone please direct me to the nudity or sexual content?
(Wait is feeding someone their teeth anally sexual content?) pic.twitter.com/9uWa9SQbhJ
— Doug Polk (@DougPolkVids) July 29, 2020
Tra i due non corre buon sangue da secoli. Potete darmi del pazzo ma un pizzico di peperoncino non guasta in questo mondo oramai diventato troppo asettico, con molti protagonisti che mantengono il low profile ed hanno paura solo a fare un’intervista.
E’ scattata la classica sfida online, in heads-up NlHE tra Negreanu e Polk. Se ne parlerà per mesi!
I officially challenge Dnegs to a HUNL battle. I am hoping to leave with both his money, and my teeth still in my mouth. https://t.co/yE4ibc8Ydl
— Doug Polk (@DougPolkVids) July 28, 2020
Tra Polk e Negreanu le schermaglie sono proseguite anche in queste ore:
Ok so I’m clear:
You want to play the format you studied the most and I haven’t.
You want it to be played online.
And you want me to play 4 tables at the same time?
Anything else? You want me to stream it too so you can see my hole cards? https://t.co/3k1wuRwBd2
— Daniel Negreanu (@RealKidPoker) July 28, 2020
Almeno su Twitter le polemiche negli USA hanno tenuto caldo l’argomento poker, in un’estate sfigatissima (senza i veri campionati del mondo).
Ben vengano un pò di polemiche e qualche “sbroccata” live per ridare un pò di brio ad un ambiente fiacco.
Oramai la community del poker (sia italiana che americana) preferisce sprecare fiato per temi politici (che noia!) o socio-economici, che discutere con passione (come facevamo un tempo) e leggerezza ed ironia, dei temi del nostro amato giochino. Ridateci le polemiche fuoriose (ma simpatiche) tra Savinelli e Bendinelli, per fare un esempio. Stiamo invecchiando se rimpiangiamo un passato neanche troppo lontano.
Per fortuna c’è stata questa bella buccia di banana sulla quale è scivolato il buon Daniel per animare un luglio molto piatto.
Negli anni d’oro del poker, metaforicamente, volavano gli stracci e le coltellate virutali ogni giorno. Le polemiche erano il sale di quel mondo.Si formavano partiti pro o contro quel pro o personaggio. Non a caso Doug Polk ha sempre un grosso seguito nonostante il suo ritiro. Non è una coincidenza, considerando la scarsa concorrenza.
Ma di questi aspetti sulla comunicazione ne parleremo nei prossimi giorni così come sulla svalutazione delle WSOP, un flop averle giocate online. Ed è proprio su questi aspetti che si celano i reali motivi del tilt di Negreanu.