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WSOP 2019 Ben Keeline

WSOP 2019, Ben Keeline (vincitore Colossus) spiega come giocare il Big 50

Le WSOP 2019 sono cominciate ieri con il primo evento, il classico Casino Employee, ma non dovremo attendere molto per il primo botto. Da giovedì 30 maggio, infatti, partirà il Big 50, una delle tante novità di questa edizione delle World Series of Poker.

L’evento in qualche modo ricorda il Colossus, diventato ormai un appuntamento fisso dell’estate di Las Vegas: buy-in basso, svariate migliaia di player attesi, montepremi da capogiro. Ma come si affronta un evento mastodontico come il Big 50? Ce lo spiega Ben Keeline, che un Colossus in carriera lo ha già vinto.

 

 

Mantenete la calma

Intervistato dai colleghi di PokerNews, Keeline fa notare come “molti giocatori amatoriali vanno in ansia quando devono cambiare tavolo. A volte può capitare di cambiarlo più volte durante la giornata”.

Il consiglio del poker pro è di prendere queste pause in modo positivo, capendo che più tavoli si cambiano, più significa che stiamo andando avanti nel torneo. Questo mindset dovrebbe aiutare ad eliminare qualsiasi forma di frustrazione”.

Il Big 50 è una maratona, non uno sprint

Uno degli errori che Keeline riconosce maggiormente nei giocatori amatoriali è che più è alto lo stack di partenza, più sono disposti a investire sin da subito chip nel piatto: “La gente tende a splashare di più e a sprecare chip inutilmente”.

Una tendenza che potremmo rivedere anche al Big 50 delle WSOP 2019: “Non cadete in questa trappola. Le vostre chip hanno lo stesso valore, anche se ne avete più del solito. Non serve cercare a tutti i costi di accumulare subito un grosso stack. Il Big 5 è una maratona, non uno sprint, specialmente visti i livelli dei bui da 50 minuti.

Stabilite un numero di tentativi

Il Big 50 delle WSOP 2019 permette di fare re-entry più volte, ma questo non significa che non occorra ragionarci prima. Secondo Keeline, è necessario decidere quanti proiettili siamo disposti a sparare, o quantomeno quanti possiamo permettercene.

Una volta presa questa decisione, non bisogna modificare la strategia in base al fatto che il torneo sia un freezout o un rebuy. Ben consiglia di giocare comunque nel modo più efficace possibile in base alla situazione, pur tenendo conto che altri giocatori potrebbero essere più disposti ad azzardare, sapendo di poter rientrare in gioco.

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L’average stack non conta nulla: ignoratelo

“Una cosa che direi ai giocatori amatoriali è di non curarsi dell’average stack. Il vincitore del Colossus suggerisce di concentrarsi solo sul valore di quanti big blind abbiamo: “Tornei come Colossus e Big 50 possono avere tranquillamente un average stack di 70-80 big blind.

Alcuni giocatori iniziano ad andare in panico se hanno 30-40 bui: vedono l’average stack e si sentono short. Ma in realtà, hanno ancora ampio margine di manovra e basta un double up per andare in average. Se state giocando bene con 30-40 bui non andate in panico: aspettate il momento giusto”.

Sfruttate la bolla

Il consiglio di giocare in maniera aggressiva in fase di bolla, se lo stack lo permette, vale naturalmente per tutti i tornei, non solo per le WSOP 2019. Ma Keeline fa notare un’altra situazione che potrebbe capitare in un evento come il Colossu o il Big 50.

“Eravamo già a premio, mancavano poche centinaia di giocatori e le eliminazioni si succedevano rapidamente. Passati da 400 a 100 left, i giocatori hanno iniziato ad avvertire questo ritmo accelerato di eliminazioni e i più inesperti hanno iniziato a pensare di poter raggiungere rapidamente il final table.

Così, in molti hanno giocato col freno a mano tirato per paura di essere eliminati: se avete uno stack solido, avvantaggiatevi di questa situazione e accumulate chip.

Come gestire le fasi deep e il final table

Arriverà il momento in cui dalle migliaia di player di partenza non ne resteranno che poche decine. Come ci si prepara a questa fase del torneo? Consiglio di prepararsi mentalmente. Sfruttate il giorno di pausa, avrete giocato molto e il riposo è fondamentale. Non esagerate, magari giocando un evento che dura un giorno proprio quando dovreste invece riposarvi”.

E se dovessimo arrivare al tavolo finale? “Anche se è un momento importante, bisogna rimanere concentrati sui dettagli. Bisogna cercare di giocare questo tavolo finale come uno qualsiasi degli altri final table a cui siamo arrivati prima. Inoltre, cercate di capire quali giocatori vogliono semplicemente sopravvivere e traetene vantaggio quando ne avrete l’opportunità.

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