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Bruce Buffer: "la mia vita tra UFC e poker: Voglio Antonius sul ring, che talento Georges St-Pierre!"

dal nostro inviato Luciano Del Frate

Barcellona - "It's time!". Bruce Buffer è "The Voice of the Octagon" e quando gli stringi la mano senti profumo di Las Vegas. E' il classico showman americano (ma nelle sue vene scorre anche sangue italiano).

La sua voce apre gli eventi Ultimate Fighting Championship (UFC) (la popolare lega statunitense di arti marziali molto seguita anche in Italia) dal 1996 e lo fa sempre allo stesso modo: “It’s time!”. L’ha fatto per circa 200 show in carriera.

Bruce sarà anche la voce del PSPC 2020 (PokerStars Players Championship) che si disputerà a Barcellona. Pochi giorni fa ha annunciato la novità durante il Main Event EPT, con la poker room gremita in ogni ordine di posto. It’s time!

La sua voce mette i brividi. Bruce è un appassionato di poker e nelle sue vene scorre anche sangue italiano. Con lui abbiamo rotto il ghiaccio così, parlando proprio del nostro paese e della cucina della mamma abruzzese doc. Lui è cresciuto negli Stati Uniti in una famiglia di forti legami con il mondo degli sport da combattimento.

Il nonno John è stato campione del Mondo di boxe mentre il fratello Michael Buffer è un altro famoso annunciatore del pugilato americano. Bruce ora è sempre più coinvolto nel texas hold’em.

 

Che parallelismi trovi ci siano tra poker e MMA?

Le similarità tra poker e combattimento sono tante, perché nel poker quando decidi di metterle tutte dentro e andare all-in è come se ti scontrassi contro un avversario con l'obiettivo di metterlo KO.

E in questo caso sono soltanto due le possibilità: o lo fai fuori o sei tu quello ad esser fatto fuori.

L'abilità di difendersi, di offendere, di sapere quando essere aggressivi o tirare i remi in barca, è tutto un parallelismo.

Trovo che ci sia un filo diretto che collega il poker, le arti marziali e la vita. Ho addirittura scritto un articolo a riguardo su CardPlayer una volta.

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Quando hai scoperto il poker?

Mio padre m'ha insegnato a giocare a poker da ragazzo, ora ho 62 anni. Mi ha insegnato il 7-card stud, il 5 card draw, mi ha insegnato anche il blackjack e istruito sulle corse dei cavalli e diceva: gioca a poker con la testa, così a blackjack, ma non scommettere sui cavalli. Ed era un buon consiglio alla fine, mi piace passare un giorno all'ippodromo ma non è certo la stessa cosa che giocare a poker.

 

Chi tra i lottatori potrebbe essere un buon giocatore di poker?

Georges St-Pierre (con un passato anche in NBA). In tutto quello che fa ci mette molta passione, per questo penso diventerebbe anche un ottimo player.

 

Chi sono i wrestler più talentuosi ora?

Daniel Cormier, Colby Covington, questi sono wrestler che stanno vincendo di più al momento. Kamaru Usman, Tyron Woodley, sono tutti wrestler molto forti. Il wrestling in generale è la base migliore per MMA.

 

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Hai appena giocato ai tavoli con Patrik Antonius, Arturo Vidal e Gerard Piqué. Chi vorresti vedere sul ring?

Senza dubbio Antonius, ma anche Negreanu, considerando la sua attitudine ad essere uno showman.

Il tuo giocatore preferito nel poker?

Ci sono diversi giocatori che mi piacciono. Ho sempre adorato osservare Phil Ivey, il modo con cui gioca è fantastico.

Patrik Antonius: sono un gran fan del suo modo di giocare e sono ovviamente un appassionato di Daniel Negreanu, è stupendo.

Hai giocato con Antonius una volta se non sbaglio, prima di oggi.

Sì, l'ho fatto in diretta TV, l'ho eliminato. (ride) ( I've got You Antonius!).

 

Hai fatto anche un final table al WPT...

Era il 2005 e si trattava del secondo torneo al quale ho preso parte in vita mia. Nel primo ho sbollato il final table al Borgata in Atlantic City nel New Jersey e al secondo era il LAPC in Los Angeles e ho fatto final table in tv ed è stato molto divertente, un'esperienza bellissima.

Ho fatto un final table televisivo al WPT, questa è una delle mie piume preferite sul cappello.

 

Cosa pensi dell European Poker Tour Barcallona? Il tuo programma?

E’ stupendo, purtroppo il Main non l’ho potuto giocare perché dovevo volare in Cina per la UFC, quindi l’ho dovuto saltare, peccato.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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