Il suo nome è in questi giorni su tutti i giornali per la nota inchiesta "Last Bet" sul calcioscommesse, che lo vede coinvolto insieme ad altri illustri colleghi ed ex come Beppe Signori. Ma per Cristiano Doni le possibili disavventure sportive e giudiziarie potrebbero avere come conseguenza anche la fine di un sogno: quello di andare a Las Vegas per vedere da vicino i grandi campioni del texas hold'em e - più in generale - poter dedicare più tempo alla sua nuova grande passione - il poker, appunto.
Qualche mese fa infatti, il 38enne trequartista in forza all'Atalanta aveva confessato - in un'intervista a calciomercato.com - di essere un grande appassionato del nostro gioco preferito, e di attendere la fine della carriera per Andare a Las Vegas: "E' la prima cosa che farò quando smetterò con il calcio. Sono troppo curioso di vederla e di viverla", aveva confessato Doni nell'intervista, rivelando anche di essersi appassionato al poker texano circa 4 o 5 anni fa come naturale evoluzione del classico poker a 5 carte, abbandonato subito per il nuovo amore.
L'ex nazionale si aggiunge ai tantissimi sportivi (ed ex atleti) che hanno trovato nel poker una nuova valvola di sfogo agonistico. La maggior parte di essi è considerata invitante "dead money" dai poker pro, in quanto spesso lo spirito competitivo non va di pari passo con le skills o la effettiva capacità di eccellere in questo gioco.
Chi conosce bene Doni lo descrive però come uno che se la cava in maniera egregia, a No Limit Hold'em. Lui stesso, nella medesima intervista, dichiarava di leggere molto per cercare di migliorare, insieme al confronto diretto con alcuni poker pro divenuti suoi amici. Nel suo tavolo ideale, Cristiano Doni dichiarava di volere Phil Ivey e Daniel Negreanu ma anche Bobo Vieri, suo grande amico e notoriamente altro appassionato di texas hold'em.
Alla luce però di quanto si legge in questi giorni (scommesse illegali su partite di calcio truccate con movimenti di decine di migliaia di euro, ndr), nell'intervista di cui parliamo c'è una dichiarazione di Cristiano che non lascia indifferenti. Al tempo il limite di buy-in dei tornei online era ancora di 100€, e il collega stimolava Doni sul tipo di approccio che una categoria notoriamente agiata - come quella dei calciatori - può avere su un torneo dal costo così ridotto: "Non influisce per niente - aveva replicato Doni, aggiungendo "Molti amici ogni tanto mi dicono "Ma che vuoi che siano 100 euro per te"... invece io rispetto il valore del gioco, oltre a quello dei soldi. Non sono tirchio ma ho il giusto rispetto. Quando giochiamo un torneo di poker sportivo siamo tutti uguali. Non conta se sei ricco o no, se vieni eliminato non hai una seconda possibilità. E' questo che amo di questo gioco, la forte competizione che non si basa sulla disponibilità economica."
Sono parole che fanno davvero a pugni con quanto ipotizzato nell'inchiesta "Last bet", che sta sconquassando (per l'ennesima volta, ndr) il mondo del calcio, e che rischia di rivoluzionare i prossimi campionati di serie A, B e Lega Pro, oltre ad aprire le porte delle patrie galere ad uomini che fino a qualche giorno fa erano i beniamini di milioni di persone.
Ma se ovviamente come cittadino l'augurio è che si faccia pulizia di chiunque cerchi illeciti guadagni truffando alle spalle di tanti appassionati, da un punto di vista umano non posso che sperare che le parole di amore di Doni per il poker e per la competizione a tutti i livelli - non siano solo un estemporaneo bluff. Che per lui - ironia della sorte - si tramuterebbe in un infausto autogol.