Dopo lo tsunami provocato dal Dipartimento di Giustizia di New York, il testimone è passato alla Procura del Maryland che ha provveduto a sequestrare dieci domini e undici conti correnti legati a siti di gioco. Nella lista c’è anche Doylesroom.com, la room legata al nome di Doyle Brunson, della quale è azionista e testimonial.
L’onda lunga dello scandalo continua negli Stati Uniti e dopo il Black Friday, è arrivato il lunedì nero per l’industria del gaming in rete. Oltre a due poker rooms, sono coinvolte nell'inchiesta anche casinò online, sale bingo e diversi bookmakers per le scommesse sportive ed ippiche.
Al momento sono stati rinviati a giudizio Darren Wright e David Parchomchuk di ThrillX, un service provider canadese. Inquisita anche Ann Marie Puig responsabile di BMX Entertainment, network online con sede a Limassol, Cipro, che serve sei siti di gambling online, tra cui proprio Doylesroom.
Meno di una settimana fa, Doyle Brunson non aveva voluto commentare le indiscrezioni di un suo possibile addio alla room ma i rumors di una possibile inchiesta in corso erano nell'aria.
In tutto il mondo, il dominio dei dieci siti internet coinvolti, non sono raggiungibili ed ai clienti compare la seguente schermata che certifica la confisca da parte della polizia federale:
Questi i domini sequestrati: Bookmaker.com, 2Betsdi.com, Funtimebingo.com, Goldenarchcasino.com, Truepoker.com, Betmaker.com, Betgrandesports.com, Betehorse.com, Beted.com e Doylesroom.com.
Le accuse sono le medesime: esercizio illegale di gioco d'azzardo gestito da imprese off-shore, riciclaggio e frode bancaria. I siti si avvalevano di una rete compiacente all’interno delle banche (negli USA è illegale da quando è entrata in vigore la normativa UIGEA). Sono stati confiscati fondi non solo negli Stati Uniti anche in altri paesi: Guam, Panama, Malta, Portogallo e Olanda.
Duro il commento del procuratore Rod J. Rosenstein, titolare dell'inchiesta: “E’ illegale per le imprese di e-gaming fare business nel Maryland, a prescindere da dove il provider è posizionato ed ha sede. Non possiamo permettere che i manager dei siti esteri possano violare la legge solo perché operano formalmente fuori dai confini degli USA”.
Gli imputati, se condannati, rischiano una pena detentiva che può variare dai 5 (per esercizio abusivo di gioco d’azzardo) ai 20 anni (per riciclaggio). Non è ancora stata fissata la data per la prima udienza di comparizione.
Le indagini sono state avviate nel 2009 dall’Homeland Security Investigazions di Baltimora, con alcuni agenti infiltrati che fingevano di essere giocatori e allacciavano rapporti con i manager delle società di gioco. Inoltre un cliente di un bookmaker coinvolto nell’inchiesta, ha deciso di collaborare con la pubblica accusa, fornendo prove compromettenti con la sua testimonianza, soprattutto per operazioni bancarie di ricarica e cash-out dei conti gioco.
Luciano Del Frate