Doyle Brunson: una top ten opinabile
Per Doyle Brunson è galeotta la top 10 di Remko Rinkema. L’olandese la scorsa estate ha lanciato la sua personale lista, con i migliori giocatori di tutti i tempi. Questa sorta di classifica è stata al centro di una discussione su twitter negli ultimi giorni, con lo stesso Doyle Brunson che ha sollevato molto dubbi. Secondo Texas Dolly alcuni giocatori indicati da Remko non sono al momento da top 10.
Non una critica verso i colleghi, ma una semplice constatazione della realtà da parte del 10 volte campione WSOP. Doyle in sessanta anni di carriera ha avuto il privilegio e il merito di giocare con tutti i più grandi giocatori del mondo e anche oggi, pandemia a parte, non si tira certo indietro davanti ad alcune partite. Proprio per questo motivo, Brunson ha spiegato perché a suo modo di vedere si tratta di una top 10 che non corrisponde alla realtà.
“Prendete i 10 giocatori inseriti in quella lista e mettetela a confronto con i vari Rast, Seiver, Angry, Haxton o altri regular delle partite nella Bobby’s Room. Ecco, vedrete che questa top 10 non regge il confronto con la realtà. Non dico assolutamente che i giocatori indicati nella classifica siano scarsi. Anzi, sono dei campioni. Ma quelli da me citati, sono al momento una spanna sopra“.
Doyle Brunson: Brian Rast e Scott Seiver i migliori
Nonostante vada per le 88 primavere, Doyle Brunson non hai mai rinunciato a giocare. Solo nell’ultimo anno ha dovuto alzare bandiera bianca davanti alla pandemia, essendo davvero un soggetto a rischio per il Covid-19. Nonostante questo ha continuato a giocare online e ha promesso che appena sarà possibile riprenderà le sue sessioni dal vivo.
Quello che però ha visto, negli ultimi anni alla Bobby’s room, lo ha colpito davvero. E lo si evince dalle parole con cui, Doyle Brunson parla di alcuni players.
“I giocatori delle nuove generazioni hanno una marcia in più. Hanno un altro passo. I migliori? Brian Rast e Scott Seiver senza ombra di dubbio. Anche se il più vincente degli ultimi anni, in queste pesanti partite, è David Oppenheimer. Meritano una citazione anche Isaac “Ike” Haxton e Jason Koon. Insomma, giovani e dannatamente bravi. Se portiamo i 10 giocatori indicati in quella lista, nell’attuale contesto della Bobby’s Room, non credo possano reggere il confronto.
Doyle Brunson: che stoccata ad Ivey
Le parole di Doyle Brunson non potevano certe passare inosservate e la discussione su twitter ha attirato l’attenzione di molti. Inevitabile che arrivasse la domanda su Phil Ivey. Nella top 10 di Remko Rinkema lo troviamo in pole position, ma c’è subito la stoccata di “Texas Dolly” a gelare tutti.
“Il vecchio Phil Ivey era senza ombra di dubbio il numero 1 per distacco nel poker di 10 anni fa. Poi è volato alla volta dell’Asia e troppe partite tra Macao e la Cina lo hanno fatto declassare. Diciamo che non è più astuto come lo era una volta. Il talento da solo non basta“.
Un commento che lascia spazio a poche interpretazioni. Per Doyle, Phil Ivey ha pagato la lunga assenza dalle scene importanti del poker e pur restando un campione, non è più quel top player che tutti ricordano. Parole che senza dubbio avranno una forte cassa di risonanza nelle prossime settimane.
L’ultimo pensiero è per Chip Reese: “Ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi fenomeni nella storia del poker, ma il più talentuoso di tutti è stato senza ombra di dubbio Chip Reese. In nessun altro giocatore ho riscontrato così tanto talento. Era impressionante.”