Sheldon Adelson, una ne pensa e 100 ne fa. Il magnate di Las Vegas Sands, nemico giurato del poker online, dispone di un bankroll infinito in questa guerra santa (per Forbes il suo patrimonio netto è cresciuto a 31,6 miliardi di dollari) ed è disposto a finanziare per 100 milioni, le elezioni politiche di medio termine al Senato USA.
Nel 2012, investì 150 milioni nella causa repubblicana alla “Casa Bianca”: soldi che sono andati in fumo con la vittoria di Obama.
La sua azione di lobby è chiara: fare in modo che i conservatori riescano ad avere la maggioranza in Senato per preservare il suo core business (casinò live) e vietare il gioco online, attraverso la pubblicazione di una legge di revisione del Wire Act.
Un’interpretazione da parte del Dipartimento di Giustizia sui divieti sulle scommesse telematiche, permette agli stati di poter offrire poker e casinò sul web. In poche parole, il DoJ ha bocciato solo il betting.
Adelson si sta muovendo sullo scacchiere di Washington per ottenere una maggioranza che possa approvare una legge federale contro l’e-gaming.
Sheldon Adelson gioca a poker contro gli squali di Wall Street che hanno investito nel poker online statunitense
Attraverso della associazioni di comodo non profit (secondo una ricostruzione del blog online Daily Beast), il Grande Vecchio riesce a garantire al partito repubblicano 100 milioni di dollari, senza comparire. Aldeson è pronto a combattere una guerra sotterranea.
Sarà curioso capire cosa penseranno i players che ancora vanno a giocare al Venetian e pagano ogni giorno il rake a Adelson?