Quello perpetrato da Giulio Golia de "Le Iene" è solo l'ultimo vilipendio (termine pesante ma quantomai adeguato) al poker da parte della cosiddetta TV generalista del nostro Paese. Dopo le invasioni barbariche, le barbare d'urso, i servizi nei tiggì, le varie puntate di talk show dedicati al texas hold'em, è la volta delle Iene di Italia 1 a rimpinguare un repertorio che era già abbastanza avvilente.
In questo episodio della popolare trasmissione di mediaset, Giulio Golia è andato a trovare Cristiano "crisbus81" Guerra per scoprire la giornata-tipo di un giocatore di poker online. Fin qui l'argomento sembrerebbe interessante, ma purtroppo la TV è maestra nel manipolare ad arte frammenti di realtà, facendola passare per LA realtà.
Si intuisce subito che nelle intenzioni di Golia (e degli autori della trasmissione, evidentemente) la voglia reale di approfondire un fenomeno sociale in grande crescita è totalmente assente, esautorata per far spazio a squallidi e dozzinali ammiccamenti da parte del giullare di turno, lavorati con perfida maestria da un montaggio che li fa diventare i veri - quanto autoreferenziali - protagonisti del servizio.
Il povero Cristiano Guerra, che per quei pochi che non lo sapessero è laureando in medicina e insieme uno dei giocatori più vincenti degli ultimi anni nel poker online, viene dipinto come un babbeo che passa il suo tempo di fronte a un pc a perdere soldi. Cristiano si siede a giocare alcuni sit'n'go, e partono le "faccine" di Giulio Golia, che mentre crisbus cerca di spiegare cosa c'è dietro a una mossa, il perchè di un fold o di un call, l'importanza di libri, forum eccetera, non trova di meglio che espressioni del tipo "hai visto il fenomeno? ha perso 160€!".
Intervenuto anche sul nostro forum, Cristiano ha poi palesato la grande delusione, per aver tentato in tutti i modi di esporre in cosa consiste il vero "vivere di poker", scoprendo però che delle oltre 3 ore passate a chiacchierare davanti alla telecamera, sono stati usati solo frammenti presi ad arte per avallare una tesi rozza da parte di un intervistatore addirittura compiaciuto della propria ignoranza.
Questo non rende giustizia a una trasmissione come Le Iene, che di una certa tv d'inchiesta "leggera" è considerata da tempo una bandiera ma evidentemente adeguatasi, nel tempo, al livello sconfortante delle tv e trasmissioni concorrenti.
Ma è tutta la TV italiana ad avere un rapporto estremamente contraddittorio con il poker online. Da un lato ci sono canali tematici come "pokeritalia24" che nascono, crescono e si evolvono in pochissimo tempo. Dall'altro ci sono i pachidermi del duopolio rai-mediaset, impegnati a distribuire pressappochismo ed ipocrisia a piene mani (Abbiamo visto sullo stesso canale quiz con vallette iper-scollacciate in fascia protetta e - a seguire - una fiction su Padre Pio, ndr), per poi sparare su fenomeni come il poker con intenti pseudo-moralizzatori.
Questa puntata delle Iene fa il paio con un servizio andato in onda qualche giorno addietro sul TG5, in cui si intervistava un anonimo giocatore che diceva di aver perso in poco più di un anno 150.000€. Anche lì, il ritornello era il medesimo: disinformare terrorizzando. Qualcuno dirà: "magari li ha persi davvero questi soldi". Possibile, certo. D'altra parte, è noto come nel lungo periodo a poker siano in pochi a vincere, e in molti a perdere, e che se non esistessero i giocatori scarsi non ci potrebbero essere i professionisti.
Ma il punto è proprio questo: mostrare solo un caso-limite e parlare solo di quello fa sì che esso, nel sentire comune, diventi la norma. Non si fa mai della buona informazione terrorizzando, e la si fa ancora peggiore se si fa del terrorismo mediatico "a corrente alternata".
Difficile infatti vedere questo tipo di servizi su enalotto, grattaevinci, winforlife, bingo, lotto: eppure, questi appena citati sono tutti giochi "contro il banco" ovvero giochi (legittimi, per carità) in cui alla lunga si perde. Nel poker invece, l'abilità del singolo incide in maniera decisiva, limitando il fattore-fortuna, e soprattutto facendo sì che possa esistere una categoria di professionisti del settore. Anche se in TV fanno finta di non accorgersene.
Domenico "Stee Catsy" Gioffrè