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Il re di Las Vegas Steve Wynn acquista Bwin-Party? Il titolo vola!

steve-wynnIl miliardario statunitense Steve Wynn potrebbe presentare un’offerta d’acquisto per il colosso del gioco europeo Bwin-Party, nato dalla fusione tra Bwin e PartyGaming. E’ una voce che è rimbalzata con insistenza nella giornata di ieri nella City di Londra ed è stata raccolta dal quotidiano economico “The Indipendent”. Il titolo è volato nel London Stock Exchange e c’è il sospetto che Wynn International stia rastrellando azioni sul mercato.

Addirittura si parla di un’offerta pubblica di acquisto pari a 170 pounds per azione ma alcuni analisti hanno raffreddato i rumors sostenendo che il boss del Nevada non farà nulla fino a quando non avrà la certezza della legalizzazione del gioco su internet negli Stati Uniti.

Ma non è l’unica voce sul re di Las Vegas: proprio in queste ore (guarda le coincidenze della vita) il Financial Times e il quotidiano Business Insider, sostengono che Wynn stia facendo pressioni importanti a Washington per fare approvare la nuova legge sul gioco online, insieme a Gary Loveman, chief executive di Caesars. Due indizi fanno una prova?

A nostro avviso, il magnate statunitense potrebbe entrare in Bwin-Party e rafforzare l'asset di una delle multinazionali più importanti dell'online, in vista dello sbarco negli USA, una volta che il Congresso darà il suo assenso al gambling in rete. Pare questo lo scenario più credibile nel medio periodo: un passaggio immediato e diretto di consegne sembra ancora un'ipotesi non percorribile, considerando la situazione ancora incerta (ma comunque indirizzata in un'unica direzione) oltre Oceano.

Steve Wynn è considerato negli States una mente geniale: è riuscito a trasformare negli anni ‘90 Las Vegas e lanciare la moda dei mega casinò resort sulla Strip, stravolgendo ogni previsione di mercato. Non aveva però neanche lui previsto la crisi di SinCty ed ha commesso l'errore, in questi anni, di schierarsi contro la legalizzazione del poker online negli USA: “non vedevo opportunità economiche ma solo problemi legali”. Ma la sua personale visione del business è mutata con la recessione che ha stritolato il Nevada.

Prima del 15 aprile, aveva reso noto la sua posizione sull’ online: “Il gioco in rete è ancora in una zona grigia sotto il profilo legale negli USA. Il Dipartimento pensa che il gambling online for money violi le leggi federali. Molti Governi e Stati però hanno riconosciuto il poker come un gioco d’abilità e non d’azzardo ed è la stessa tesi di Stars. Dipende. A mio avviso il punto è un altro: milioni di players giocano online e continueranno a farlo sia legalmente che illegalmente. Quindi perché non riconoscerlo? Sarebbe un errore non farlo”.

Non a caso a febbraio aveva siglato una storica joint-venture con PokerStars. Il black-friday ha però rovinato i suoi ambiziosi piani. Ma torniamo all'attualità: nelle ultime ore, la quotazione di Bwin-Party è ha registrato una forte impennata:  l’eventuale ingresso di Steve Wynn nell’assetto societario significherebbe entrare nel mercato USA dalla porta principale. Come mai si sono diffuse le voci di una possibile vendita?

L’andamento del titolo ha registrato un forte ribasso negli ultimi mesi: subendo una contrazione superiore al 45% da maggio. E’ come se il gruppo non avesse beneficiato del black-friday: dal 14 aprile al 16 agosto 2011, le azioni hanno subito una svalutazione dell’11,08%. Proprio per questo motivo, si è diffusa la voce che il titolo fosse prossimo ad un attacco speculativo e che lo stesso Steve Wynn fosse uno dei principali registi dell’operazione.

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Vediamo di fare un po’ di chiarezza sul trend azionario: nei primi mesi del 2011 il titolo aveva subito una forte svalutazione  nella borsa di Londra. Il 13 aprile, un’azione valeva 131,00 pounds. Con lo scoppio del black-friday, in poche ore si è raggiunto il picco a 178,80p. Gli investitori pensavano che le big del settore non si rialzassero più dopo il blitz dell’FBI. Previsione che si è rivelata giusta solo per Full Tilt Poker (almeno per il momento), UB.com e Absolute Poker.

bwin-partyLa ripresa di PokerStars.com che su base annua ha perso il 4% del traffico (nulla se consideriamo che ha dovuto dire addio ai clienti USA) e la crisi dei mercati finanziari, hanno spinto il titolo di Bwin-Party a toccare il minimo storico a 105,7p.  Per gli analisti la crescita dei clienti  di PartyPoker solo del 19% (fonte PokerScout) nonostante la chiusura di Full Tilt Poker, non è stata sufficiente ed ha inciso negativamente sulle aspettative del gruppo che ha deciso di mettere in vendita il network Ongame (con possibili acquirenti proprio in Nevada).

Da quando si è diffusa la voce di un possibile acquisto da parte di Wynn, le azioni hanno subito un forte rialzo: ieri hanno registrato un balzo in avanti pari a 1,7p per azione, chiudendo a 107.8p e stamani alle 12, ora di Londra, sono balzate a 113,90p.

Le voci di una possibile aggressione speculativa su Bwin-Party, ha fatto guadagnare quasi 2 pounds per azione in una sola seduta alla diretta concorrente William Hill: il bookmaker inglese ha raggiunto quota 224p ma il fantasma di Wynn ha riportato il titolo a 221,4p.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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