Jason Mercier è certamente il prototipo del giocatore vincente, come abbiamo avuto recentemente modo di ricordarvi. Un titolo EPT, un braccialetto WSOP e altri importanti risultati sembrano tuttavia non bastare perché possa dirsi felice. Jason si è difatti scontrato con uno degli scogli tipici della vita dei giocatori professionisti, ovvero la difficoltà nel coniugare l’essere un poker player con una vita privata normale e si domanda: “Può un giocatore di poker avere una relazione sentimentale come tutti gli altri?”.
Il dubbio nasce nella mente dello statunitense a seguito di quanto accaduto in passato e purtroppo pare gli stia succedendo di nuovo. Dalle pagine del suo blog infatti scrive: “Mi preoccupa il fatto di non essere in grado di far funzionare una relazione. Mi piacerebbe sposarmi ed avere una famiglia, ma per la terza volta le cose non sono andate bene, e in qualche modo sempre a causa del poker”.
Mercier spiega infatti quanto una vita da viaggiatore perpetuo a causa della propria professione non sia esattamente l’ideale per poter portare avanti un rapporto con qualcuno, come d’altra parte è facile immaginare: “Con la mia ultima ex, nonostante esistano ancora dei sentimenti, non ci sentiamo pronti perché lei mi segua in tutte le mie trasferte, come se fossimo sposati. Tuttavia, far funzionare le cose in questo modo è davvero difficile”.
Jason si domanda quindi se questo sia un problema che abbiano anche gli altri suoi colleghi, ed anche se non è facile dare una risposta generalizzata a questa domanda è probabile che sia così. Infatti, è impossibile non notare come moltissimi giocatori di poker abbiano relazioni con altri giocatori, o persone comunque che facciano parte dell’ambiente, in una sorta di circolo chiuso che trova almeno un paio di buone spiegazioni.
Da un lato infatti, viaggiando molto e trovandosi a frequentare bene o male sempre le stesse persone è normale che si faccia conoscenza e che quindi anche sentimentalmente possa accadere qualcosa. D’altro canto, è innegabile che il fatto di frequentare un collega evita ad un giocatore professionista di cadere nel problema che affligge Mercier. Infatti, chi se non un altro giocatore può condividere e comprendere una vita tanto al di sopra delle righe come quella che conducono i top players internazionali?
Denaro, notorietà, feste splendide ed un sogno che si è fatto lavoro sono senz’altro la faccia luccicante della medaglia, ma dall’altro lato c’è sicuramente un continuo girovagare che rischia di mettere a rischio le proprie relazioni sociali e perfino di sradicare una persona, che chiusa in una camera d’albergo può trovare a chiedersi a quale mondo mai appartenga.
Jason Mercier saprà trovare le giuste risposte alle domande che lo stanno tormentando in questo momento? E’probabile che possa riuscirci, visto che un giocatore vincente sa essere forte e testardo quanto basta, determinato a non arrendersi di fronte alla sconfitta. A noi tutto questo ricorda soltanto una volta di più che un giocatore è anche e soprattutto un uomo, e che i titoli EPT o WSOP possono saziare il primo ma non sempre bastare anche per il secondo.