Isai Scheinberg è considerato l’uomo più potente del poker mondiale ma in pochi sanno che il misterioso fondatore di PokerStars ha un passato da giocatore, con discreti piazzamenti nei tornei live. E’ tra gli undici accusati dal Distretto di Giustizia americano sull’inchiesta sul poker online e per questo motivo la stampa canadese ha provato a ricostruire la sua storia personale.
Al momento Scheinberg non può mettere piede sul suolo nord americano, a causa dei mandati di estrazione tra Stati Uniti, Messico e Canada. I legali di PokerStars hanno dichiarato però a Manx Radio, l’emittente dell’Isola di Man, che metteranno in atto una robusta difesa nei confronti del ricco uomo d’affari canadese e di Paul Tate, anche lui accusato dal Dipartimento di Giustizia.
Le informazioni sul suo conto sono frammentarie. Ingegnere 65enne, di origini israeliane, padre di due figli (anche loro lavorano per PokerStars) è nato ed ha vissuto in Canada per molti anni, dove ha lavorato come programmatore prima di trasferirsi alle Bahamas, sua attuale residenza. Secondo i registri immobiliari, nel 1988 ha comprato casa a Richmond Hill, un sobborgo di Toronto, per una cifra che oggi equivarrebbe a circa 660.000$.
Nel 1990 ha lavorato per IBM Canada, dove ha contribuito a sviluppare un programma rivoluzionario conosciuto come Unicode. Edwin Hart, un suo ex collega del Maryland, che ha lavorato con lui al progetto rivela: “Già al tempo era una persona molto politica. Sapeva chi erano i suoi alleati e le persone che erano schierate contro di lui. Non era difficile prevedere il suo successo”.
Proprio in quegli anni Isai Scheinberg coltiva la passione per il poker ed in base ad una nostra ricerca abbiamo scoperto che il ricco imprenditore canadese ha partecipato nel lontano 1996 ad un evento delle WSOP: il 2.500$ No Limit Hold’em, piazzandosi a premio, al 25esimo posto per un premio di 3.337$. Per la cronaca il braccialetto è finito al polso di Mel Weiner, con Chris Ferguson e Annie Duke al final table, rispettivamente al quinto e sesto posto.
Due anni dopo il futuro padre di PokerStars arriva al tavolo finale del United States Poker Championship al Trump Taj Mahal di Atlantic City. E’ l’unico canadese che tiene testa alla truppa statunitense: si piazza ottavo e precede Men 'The Master' Nguyen. Vince Melissa Hayden. Si ripresenta al tavolo verde in incognito nel 2008, a Montecarlo, in un side event dell’EPT Gran Final. Ancora un ottavo posto per lui ma il fatto curioso è che il vincitore Tom Chen e gli altri partecipanti al 1.000$ No Limit Hold’em non si rendono conto che stanno sfidando il proprietario di PokerStars, rimasto in incognito.
Facendo due passi indietro, torniamo al 2000 quando l’ingegnere fonda una società d’informativa: la PYR Software con sede a Richmond Hill. E’ il passaggio necessario per il lancio di PokerStars che avviene l'11 marzo del 2001 in Costa Rica, prima del trasferimento sull’Isola di Man. In pochi anni conquista il mercato mondiale e nel 2006 la società è messa sul mercato per 2 miliardi di dollari. Ma l’entrata in vigore della normativa UIGEA negli USA, raffredda i potenziali acquirenti ma non PokerStars che continua ad espandersi.
Le concorrenti PartyPoker, Ladbrokes e 888 lasciano gli Stati Uniti mentre la stessa società di Scheinberg e la rivale Full Tilt Poker monopolizzano gli USA, ritenendo il poker un gioco d’abilità e per questo motivo lecito. Secondo recenti stime, il valore di PokerStars è di circa 10 miliardi di dollari ma è difficile poter fare una stima realistica sulla room più importante del mondo: nessuno conosce realmente il numero dei clienti, i volumi di gioco e le revenues essendo tenute blindate dalla proprietà, non essendo una società quotata.
La recente inchiesta condotta dal Dipartimento di Giustizia, ha costretto Stars a lasciare il mercato statunitense. Le statistiche dell’ultima settimana dimostrano che vi è stato un calo del 24% dei giocatori real money, a causa della defezione forzata dei players americani. Si pensava a stime più catastrofiche. Il brand ha ancora molte potenzialità, soprattutto in Europa ed Asia, in attesa che si concluda la guerra negli States con la lobby di Las Vegas.
Luciano Del Frate