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Libro Verde: il futuro del gioco online nell’Unione Europea

michel-barnierUn mercato più sicuro  con norme standard a tutela dei consumatori: è l’obiettivo che si pone la Commissione Europea con il ‘Libro verde’, il primo documento ufficiale di consultazione con gli Stati membri per scrivere il futuro del gioco su internet.

L’industria dell'e-gaming è divenuta uno dei settori dell’economia più in vista ed è volontà di Bruxelles garantire ai cittadini europei, un ambiente in rete più tutelato.

Michel Barnier, Commissario europeo al mercato interno, è stato chiaro all’apertura della conferenza stampa di presentazione del  ‘Libro Verde’: "Il settore del gaming online all’interno dell’Unione Europea continua a crescere e  la tutela dei cittadini deve andare di pari passo con un’offerta regolamentata e corretta. Vi devono essere garanzie sicure nell’impedire ai minori di accedere ai siti di gioco”.

Bernier ha puntualizzato: “La consultazione appena aperta non ha la finalità di liberalizzare il mercato dei servizi del gioco ma bensì mira ad assicurare una corretta regolamentazione del settore”. Tale consultazione sarà aperta fino al 31 luglio 2011. In questi mesi i Paesi membri potranno proporre le loro osservazioni, inviando pareri ufficiali. La Commissione ha intenzione di raccogliere informazioni su aspetti essenziali del mercato, come l’organizzazione dei servizi di gioco, le modalità di rilascio di licenze e di controllo sugli operatori, senza trascurare gli  aspetti inerenti alla comunicazione commerciale e ai sistemi di pagamento.

Raccolti dati ed informazioni, la Commissione dopo il 31 luglio 2011, deciderà se intervenire e con quali mezzi, al fine di garantire diverse finalità, producendo un documento in autunno. Vediamo quali sono gli aspetti più significativi illustrati a Bruxelles sui futuri scenari europei del gioco online.

euro-gamingMercato
Il settore nel Vecchio Continente è in rapida crescita e nel 2013 varrà 12 miliardi di euro. Il mercato europeo dei giochi e delle scommesse rappresenta il 45% di quello mondiale. Esistono 15.000 siti web individuati nell’Unione. Il dato allarmante è che un sito su cinque è sprovvisto di licenza, senza nessuna tutela per il giocatore. Tra le buone notizie invece il fatto che la Commissione Europea ha ricevuto, nel 2010, 41 notifiche da parte degli Stati Membri per aggiornare la loro legislazione sul gioco. Altri dati interessanti: nel 2007 il gaming online italiano fatturava 677 milioni, secondo uno studio della H2 Gambling Capital. Nel 2010 in Italia sono stati giocati in rete 4,8 miliardi di euro e nel 2011 si potrebbe arrivare ad 8 miliardi grazie al poker cash, ai tornei con buy-in da 250 euro  (dal 4 aprile) e ai casinò online.

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Norme comuni
All’interno della UE esistono quadri giuridici notevolmente difformi, con sistemi diversi per il rilascio delle concessioni. Il nodo centrale della consultazione della Commissione è quello di garantire la certezza del diritto. Essendo l’attività di natura transfrontaliera, sarà importante capire come intervenire per garantire una tutela effettiva e soprattutto come far coesistere diversi modelli normativi. Ed uno degli scogli maggiori sarà superare le differenze sugli apparati fiscali.

Scenari futuri
In autunno la Commissione, a seguito delle risultanze della consultazione, produrrà un documento. Al momento non si può ancora avanzare nessuna ipotesi concreta ma non sembrano così azzardate le indiscrezioni che giungono da Bruxelles su un possibile nucleo comune di norme ‘consigliate’ dall’organo europeo. Il che non significa una liberalizzazione selvaggia, bensì il contrario. Uno degli scenari futuri possibili è quello che ogni legislazione statale dovrà rispettare una serie di norme ‘europee’ standard, recepite a livello nazionale. Lo stesso Michel Barnier ha dichiarato che "con il Libro verde abbiamo avviato un'ambiziosa consultazione senza idee preconcette su possibili interventi futuri”.

europa-gioco-onlineItalia promossa
Jean Bergevin, capo dell'unità servizi della direzione mercato interno della Commissione Europea, promuove il modello proposto dal Governo italiano e da AAMS:  “Abbiamo collaborato sulla nuova legge dell’online italiano  e possiamo dire che è, per noi, conforme ai principi comunitari. Naturalmente è una nostra posizione, non siamo giudici e non possiamo garantire che in futuro la Corte di Giustizia non intervenga in materia. Però possiamo affermare che il sistema è conforme ai principi comunitari. In linea teorica il modello italiano sembra essere il migliore, molto simile è quello francese. Altri Governi stanno lavorando per una implementazione a livello normativo, anche se allo stato attuale, permangono delle differenze importanti, soprattutto sotto il profilo fiscale e di diritti sportivi”.

Lotta alle truffe

In questi giorni le cronache ci riportano a spiacevoli fatti per quanto riguarda il poker ed il gioco online in generale. Proprio per combattere truffe e frodi, la Commissione nella consultazione, vuole arrivare a garantire un efficace livello di tutela per il giocatore, oltre ad affrontare altri importanti aspetti come i sistemi di pagamenti abilitati. Diverse associazioni di categoria hanno chiesto di essere consultate. Importante l’intervento da parte del commissario Jean Bergevin che ha puntualizzato: “Le istituzioni comunitarie potranno agire direttamente disciplinando materie come quella del riciclaggio”.

Black list e auto esclusione
Uno dei temi che ha suscitato la curiosità della Commissione è la lista nera dell’oscuramento dei siti attuata dai Monopoli Italiani: “Intendiamo – ha affermato  Jean Bergevin – verificare come funzionano particolari soluzioni, come ad esempio quella italiana sulla black list dei siti vietati. Bisogna capire poi la reale efficacia di certi strumenti come la possibilità di auto-escludersi dai servizi di gioco. Ad esempio, un giocatore che si è escluso in Italia, può – in linea teorica-  accedere ad un sito francese? Proprio per questo motivo è importante avviare una collaborazione tra gli stati membri”.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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