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Sam Grizzle

L’ultimo saluto a Sam Grizzle, l’uomo che fece a botte con Hellmuth e offese Stu Ungar

Sam Grizzle
Sam Grizzle

Sam Grizzle, un personaggio istrionico 

Le condizioni di Grizzle sono improvvisamente peggiorate nella giornata di lunedì, a causa di un aneurisma cerebrale che lo ha colpito in modo irreparabile e ci ha privato per sempre dei suoi comportamenti sempre fuori dagli schemi, che hanno fatto innamorare del suo personaggio mezzo mondo. 

Sì, perché Grizzle era una presenza istrionica che non faceva mai mancare le sue battute pungenti anche al cospetto di mostri sacri come Hellmuth e Ungar. 

Carriera lunga e piena di successi

Sam Grizzle aveva cominciato a giocare ben prima del periodo d’oro del Texas Hold’Em, quando il poker online non era nemmeno nelle idee dei pionieri del gioco moderno. 

I primi risultati, se andate a dare una sbirciatina su Hendonmob rimarrete sbalorditi, risalgono addirittura al 1988, quando, nella specialità Pot Limit Omaha, conquistò un quarto posto al Malta Poker Championship di St. Julian, probabilmente in quello che è oggi conosciuto da tutti come il casino di Portomaso. 

Visse per lungo tempo a Las Vegas, soprattutto nella seconda parte della sua vita e diventò grande frequentatore delle sale di poker dei Casinò del Nevada, diventando un grande amico di Doyle Brunson e dei più forti giocatori che sedevano ai tavoli a cavallo dei due millenni. 

Le sue vincite ammontano a un totale di $1.355.000, per un premio di maggior valore pari a $70.400. 

Immaginate quanti “In The Money” ha dovuto cogliere per raggiungere e superare il traguardo del milione vinto in carriera, se il suo max cash è stato di “soli” 70.000 dollari. 

La scazzottata con Hellmuth

Di lui si ricordano decine di episodi che andavano al di là delle pura e semplice tecnica pokeristica e del risultato finale colto al termine di ogni torneo. 

La rivalità più accesa che Grizzle portava avanti, è sempre stata quella con Phil Hellmuth, che sfociò addirittura in un duello a mani nude e una scazzottata ricordata da tanti. 

La loro inimicizia, come scrive PokerNews, cominciò a causa di un episodio al Main Event delle World Series Of Poker, quando il tavolo fu presentato proprio da “The Poker Brat”, al quale venne la brillante idea di accostare l’appellativo di “Star” a TJ Cloutier e, ovviamente, a sè stesso. 

La cosa non fece piacere a Grizzle che lo interruppe con la sua solita sfacciataggine e gli urlò dal tavolo una frase come “io ti eliminerò da questo tavolo e a te non rimarrà niente altro che continuare a parlare come fai sempre”.

In realtà Grizzlies riuscì a raddoppiare con un coin flip proprio ai danni di Hellmuth, che in ogni caso ebbe l’ultima parola estromettendo Sam dal torneo.

Si narra che Sam disse in quel tavolo una frase simile a questa: “e se tu fossi semplicemente uno stupido che gira delle carte?

La scazzottata

Ma quello è solo uno degli episodi che portò i due a non avere grossa stima l’uno dell’altro. 

Pochi anni dopo, lo racconta Norman Chad, i due vennero addirittura alle mani e Phil ebbe la peggio, nonostante un fisico ben più importante di quello del suo rivale. 

Interpellato sulla questione, Hellmuth diede la sua versione dei fatti. 

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Un giorno mi chiese di riservargli un posto ad una partita di cash game mentre lui andava a consumare il suo pasto. 

La rake, 9 dollari ogni 30 minuti, stava erodendo il suo stack e per questo motivo pensai di levare le sue chips dal tavolo e fare accomodare un altro giocatore al posto suo.

Dopo 90 minuti e più di assenza, tornò al tavolo e non trovò più posto con le sedie tutte piene e a quel punto mi invitò a seguirlo fuori dal Casinò, dove avemmo un paio di minuti piuttosto intensi… La mia prima e unica scazzottata della mia vita. 

Il giorno dopo nessuno di noi due presentava segni del confronto, ci scambiammo qualche pugno ma senza farci del male”.

La battuta a Stu Ungar

Anche Ungar cadde sotto le grinfie di Grizzle e nemmeno lui la prese bene. 

L’episodio si verificò al torneo “Hall of Fame” all’Horseshoe Hotel: il 2-7 no Limit Lowball, al quale partecipavano a quel tempo tutti i migliori giocatori dell’epoca, tra cui Doyle Brunson e Chip Reese. 

Sam e Stu erano seduti proprio sotto le gigantografie dei “Campioni del Mondo di Poker”, all’epoca a tutti i vincitori del Main Event WSOP venive dedicata una fotografia per le loro imprese.

Sam, con la sua solita goliardia, tra il serio e il faceto, disse rivolgendosi a Ungar che l’organizzazione avrebbe dovuto tirare giù tutte quelle foto e sostituirle con una sola, gigantesca, foto di sè stesso. 

Ungar la prese come una mancanza di rispetto, non conoscendo l’umorismo, qualche volta fuori dai denti, di Grizzle e i due la finirono per litigare. 

Questa volta senza uscire dal Casinò…

Pics Courtesy PokerNews

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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