Alla disperata caccia del suo 12° braccialetto, Phil Hellmuth non ha concluso granchè finora alle World Series of Poker 2010. Su 16 tornei già finiti, l’americano è arrivato vicino al final table soltanto nell’evento di No Limit Hold’em da 1.500 dollari di buy-in, lo stesso torneo in cui vinse il suo ultimo alloro nell’ormai lontano 2007.
E la frustrazione, per un nuovo successo che manca ormai da tanto, ha portato “the Poker Brat” ad un livello di esasperazione tale da indurlo a scagliarsi contro tutti coloro che a suo parere non meriterebbero di fregiarsi di un titolo WSOP.
L’ultimo episodio in ordine cronologico si è verificato durante l’Evento #17 della manifestazione: il torneo di No Limit Hold’em da 5.000 dollari d’iscrizione. Protagonista, suo malgrado, Ryan Schmidt di Anchorage in Alaska, attaccato verbalmente da Phil in più di una occasione: ‘Sicuramente non sei di queste parti’ gli avrebbe detto Hellmuth per “rompere il ghiaccio”, ‘perchè nessuno a Las Vegas gioca tutte quelle mani come fai tu. Proprio non ci capisci niente di poker’.
Eliminato successivamente con A-10 contro coppia di 3 di un altro avversario, Phil è rimasto a lungo in prossimità del tavolo, inveendo contro tutto e tutti con un linguaggio tutt’altro che forbito. “Non può davvero permettersi di parlare così agli altri giocatori. Per fortuna sua quel ragazzo ha preferito restare in silenzio, ma se mi avesse detto a me quelle cose avrei reagito in tutt’altro modo” ha poi commentato uno dei presenti.
Che dire, nessuno mette in dubbio le qualità di Hellmuth come giocatore, ed è risaputo che spesso il suo trash-talking sia solo un’arma in più per ottenere informazioni durante l'azione e per indurre al tilt i suoi avversari. Il brutto è che questa tecnica ha spesso un deleterio effetto boomerang, con un tilt auto-indotto che lo rendono protagonista di siparietti al limite tra il divertente ed il ridicolo.
A noi non resta altro che continuare a seguirlo nei prossimi giorni; nel frattempo vi ricordiamo che Phil detiene ancora due record alle WSOP: ben 41 final table e 75 piazzamenti “in the money”.