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Poker e informazione: dalla CNN una lezione alle tv Italiane!

Un momento dell'intervista: a sinistra il giocatore Shawn Busse, a destra la giornalista Pappy HarlowDi questi tempi il rapporto tra poker ed informazione in è più vivo che mai in Italia, visti i recenti pessimi servizi ad opera di alcuni telegiornali RAI. A ricordarci che anche un network generalista può realizzare un servizio obiettivo sul poker online arriva la CNN, la cui redazione economica ha preparato un interessante clip di circa 4 minuti, a cura di Pappy Harlow, in cui si analizzano le vicende del Black Friday vissute dal punto di vista dei giocatori.

Protagonista di questo servizio - dal titolo "Did poker "Ponzi" steal my rent?" - è Shawn “Jordankickz” Busse, un grinder che come tanti altri negli USA e nel mondo intero si è visto bloccare la possibilità di lavorare e guadagnarsi da vivere, con l'aggravante dei soldi (60mila dollari circa per lui, ndr) bloccati nel suo account di Full Tilt Poker.

Busse racconta di essere professionista da circa 3 anni, e di aver guadagnato in media 100mila dollari all'anno. Inoltre, Shawn apre casa sua alle telecamere del celebre network raccontando come tutto, dall'automibile all'affitto, dalla mega tv HD alle bollette, venisse pagato con i proventi dal gioco online.

E la Harlow, si sarà scandalizzata? Avrà forse accostato il poker a una lotteria? Ha forse paragonato Shawn a un perdigiorno rovina-famiglie? Naturalmente no, e come dovrebbe fare qualsiasi giornalista che si rispetti dà spazio all'interlocutore, aggiungendo da par suo dati che possano far meglio comprendere il contesto allo spettatore. Così, la collega statunitense snocciola cifre interessanti: ad esempio, circa l'8% dei giocatori statunitensi di poker online lo fa come lavoro (più o meno 35mila players, ndr), e a tutti costoro il black friday ha impedito - di fatto - di portare avanti la propria attività.

Shawn Busse viene inquadrato sotto la luce giusta, ovvero quella di un giovane che ha trovato un modo per sfruttare le proprie capacità e adesso si trova suo malgrado in una situazione di disagio. Sia lui che altri players menzionati nel video non vengono liquidati sbrigativamente come alieni o disadattati, anche se il loro standard di vita è parecchio differente dai percorsi standard che la maggior parte della società segue.

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Comunque sia, in nessun istante c'è - da parte dell'autrice del servizio - alcun approccio pressapochista o finto-moralista. Anzi, è la cronista stessa a sottolineare il fatto che molti di questi ragazzi sono stati "costretti" ad emigrare in stati dove il poker online è legalizzato o consentito. Addirittura, la Harlow racconta anche del disperato business dei tanti che hanno venduto il poprio credito su Full Tilt Poker a prezzi stracciati, nella speranza di rivedere qualche soldo.

La speranza dell'Italia del poker di avere un giornalismo televisivo che faccia il proprio mestiere è invece - ahinoi - più che mai sepolta.

Chi volesse visionare questo bel servizio di CNN Money, può farlo a questo indirizzo (il video è naturalmente in inglese, ndr): passerete 4 minuti di interessante approfondimento, e almeno altrettanti a chiedervi come mai da noi tutto ciò non sia possibile.

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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