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Poker "live": legge in vista?

Forse ci siamo...oppure no? Giovedi' scorso, un po' a sorpresa, e' stata presentata una prima proposta definitiva di regolamentazione del poker "live", sotto forma di emendamento ad un disegno di legge in procinto di essere discusso. Il D.D.L. reca come titolo ‘Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee', e l'emendamento in questione, presentato dal Governo tramite il sottosegretario deputato Giorgetti, riguarda per la precisione l'articolo 16.

In sostanza, l'ipotesi di regolamentazione prevederebbe - finalmente - il riconoscimento del poker sportivo come pratica lecita, ma all'interno di una serie di regole, alcune delle quali tanto giuste quanto attese, altre molto meno, e che certamente non mancheranno di alimentare forti discussioni in parlamento.

Si profila quindi il concetto di "modica cifra" (prevedibilmente tra i 30 e i 100€ come ipotizzato dalla circolare del Viminale, ndr) come tetto di spesa, e il limite di un solo evento per ogni località (leggasi circolo/associazione). Su cifre e limiti in termini di frequenza degli eventi ci sarà certamente qualche aggiustamento, frutto del dibattito parlamentare.

*bannersx*Dove invece sembra che le attuali associazioni o circoli di poker troveranno lo scoglio più duro è sulla concessione governativa, che lo Stato sembra intenzionato a rilasciare solo ed esclusivamente a chi possiede già una similare concessione per altri tipi di gioco (scommesse sportive, bingo eccetera). Quindi, se l'emendamento passasse così com'è (ipotesi difficile, ndr) lo scenario ipotizzabile sarebbe quello di tornei o sale da poker organizzate nelle proprie sedi da società già esistenti ed operanti nel mondo del gaming, che dovrebbero solo adeguare le strutture all'accoglienza di una tipologia di clientela come quella dei giocatori di poker: i nomi che vengono subito alla mente sono le sale Bingo e le agenzie di scommesse sportive e ippiche (punti snai, match point etc). A meno che...

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A meno che un circolo di poker non decida di investire una cifra pazzesca per acquisire la licenza (diverse centinaia di migliaia di €, a seconda del tipo e della quantità di concessioni richieste, ndr), con la prospettiva di crescere e diventare a sua volta non solo un ritrovo per appassionati di poker, ma anche un luogo di scommesse sportive, slot machines, magari gratta&vinci e quant'altro.

Noi speriamo in successive modifiche e migliorie del testo, in modo che il poker si possa non solo considerare pratica lecita, ma possa continuare a mantenere quella dignità di vero "skill game", caratteristica che - sottolineamo ancora una volta - lo distingue profondamente da vari lotti, "binghi", lotterie e grattini...
 

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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