Per il poker live si chiude la frontiera anche della Svizzera. Sollecitata dalla potente lobby dei Casinò rossocrociati, il Tribunale Federale elvetico ha deliberato una sentenza che farà molto discutere: i tornei di Texas Hold’em potranno essere disputati solo all’interno delle sale da gioco autorizzate.
Rimarranno delusi i numerosi appassionati italiani che varcavano ogni giorno il confine per giocare nei club della confederazione. Da oggi non sarà più possibile ed i circoli privati dovranno chiudere i battenti e bandire il Texas Hold’em. Proprio come successo in Italia, dove al momento è possibile giocare live solo nelle quattro storiche case da gioco, in attesa del benedetto regolamento attuativo (che però tarda ad arrivare) che stabilirà i criteri di assegnazione delle licenze per le future poker room.
La sentenza non può essere impugnata e la decisione diventa quindi definitiva. Le motivazioni dell’Alta Corte svizzera sono molto discutibili e vanno a riaccendere un’antica polemica. Per i giudici “la componente fortuna nel poker è prevalente rispetto al fattore abilità”. I togati ritengono il poker un gioco d’azzardo e per questo sarà consentito solo nelle sale da gioco autorizzate. Una motivazione che lascia pensare. La sensazione di fondo è che la potente lobby dei Casinò e le intransigenti ragioni del fisco elvetico abbiano prevalso su tutto il resto, giocatori compresi.
Il portale SwissPoker.ch che rappresenta i giocatori e gli operatori di tutto il paese alpino ha commentato in modo molto negativo la sentenza puntando il dito verso l’industria dell’online: “E’ un orrore. Oggi è una giornata nera per tutti i giocatori di poker amatoriali e non farà altro che favorire alcuni noti siti di poker che operano all’interno del paese”.
Il Texas Hold’em in Svizzera, negli ultimi anni, ha goduto di una popolarità senza uguali nei ristoranti, bar e alberghi. In ogni angolo si giocava a poker. A contribuire al successo anche l’emigrazione dei giocatori italiani residenti nelle regioni del Nord, dopo l’embargo del live nel nostro paese, con la chiusura imposta dal Ministero degli Interni a circoli privati. Ora i giocatori della Lombardia, del Piemonte etc. dovranno attendere il regolamento che disciplinerà il gioco dal vivo nel nostro paese. La normativa è al vaglio del Ministero delle Finanze e poi passerà sotto la lente di ingrandimento del Consiglio di Stato. Sono ancora in discussione le norme sul rake spettanti alle room e gli aspetti fiscali.
Ritornando alla vicina Svizzera, la popolarità del poker è in crescendo ed è sempre più un fenomeno sociale e mediatico: i tornei hanno un seguito maggiore su internet ed in televisione. I numeri iniziavano ad essere troppo importanti soprattutto all’interno dei club e degli esercizi pubblici. Così la Federazione dei Casinò era passata all’attacco ma un Tribunale di primo grado aveva riconosciuto il poker come un gioco d’abilità, e quindi era possibile giocare in ogni dove.
Il ricorso al Tribunale Federale ha però sortito gli effetti sperati per l’industria dei casinò elvetici. La normativa nella Confederazione elvetica è molto rigida per quanto concerne i giochi legati al caso ed alla fortuna: l’utilizzo di roulette e slot machine è limitato solo in alcuni Casinò autorizzati che versano un pesante prelievo fiscale pari al 50% sui profitti. “Gli organizzatori privati dei tornei di poker non pagavano alcuna tassa” ha dichiarato Marc Friedrich, presidente della Federazione Svizzera dei Casinò. “Si è sviluppato un mercato parallelo che però non rispettava le regole e le norme che vengono imposte alle sale da gioco autorizzate”. Almeno 100 tornei di poker venivano organizzati ogni fine settimana nei club elvetici. Ma ora la favola è finita.
Il provvedimento è subito esecutivo, con l'eccezione del Canton Ticino dove comunque, a quanto sembra, è stata data una deadline di 10 giorni, scaduti i quali il divieto sarà effettivo anche lì.