Sam Trickett piace senza dubbio agli sponsor ed uno dei personaggi più ricercati nel mondo dell’e-gaming: è stato testimonial per TitanBet, ha lavorato per MatchPoker, è stato poi ambasciatore di ISPT, prima di legare il suo nome a Everest Poker.
Quando meno te lo aspetti, in un 2016 all’apparenza statico per le sponsorship, arriva per Big Sam una ricca proposta dall'Asia, in uno dei mercati emergenti. E' di poche ore fa la notizia del nuovo accordo tra il 29enne di Nottingham e la room indiana StarPoker.in (da non confondere con PokerStars).
"Con un player di livello internazionale come Sam Trickett, siamo certi che crescerà la popolarità di Starpoker.in in India" hanno affermato i poker manager.
Sam Trickett è uno dei giocatori più vincenti di tutti i tempi nei tornei live, grazie - in particolar modo - al secondo posto nella prima edizione del Big One Drop, alle spalle solo di Antonio Esfandiari. Le sue vincite lorde superano i 20 milioni di dollari in carriera (dato del tutto relativo).
StarPoker ha visto la luce nel mercato indiano lo scorso ottobre: il sito è stato sviluppato da Cyber Gaming che gestisce una piccola piattaforma di igaming, comprensiva di diverse skin: SpartanPoker, PokerAzul e Red Latina.
Il mercato non va sottovalutato, considerando che parte da ottime basi: secondo gli ultimi dati, ben mezzo milione di persone giocano già a poker online in India. Per CardPlayer il settore vale 214 milioni di dollari.
La legge per regolamentare il gaming online è in fase di stallo, ma la Corte Suprema Indiana ha riconosciuto il poker come una disciplina sportiva.
Mai come in questo momento, nel paese asiatico, il tema del gioco è molto caldo: nella giornata di ieri, il Ministro dei Trasporti, Nitin Gadkari, si è dichiarato contrario all'apertura di nuovi casinò live, creando una forte spaccatura all'interno della maggioranza.
Al momento, in India, ci sono solo 3 casinò autorizzati: a Daman, Sikkim e Goa. Ma vi sono forti contrasti per la legalizzazione del gambling nello stato di Maharashtra. L'High Court di Bombay ha difeso l'autonomia delle autorità locali, ma vi è una forte opposizione da parte del Ministro dei Trasporti e di parte dell'Esecutivo centrale.