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Vanessa Selbst e Liv Boeree contro il Big1One alle WSOP

Vanessa Selbst ha vinto alle WSOP nel 2008Il “Big1One”, torneo da 1.000.000 di dollari di buy-in promosso da Guy Laliberté per le WSOP 2012, ha raccolto consensi quasi unanimi fra i giocatori con alcune importanti eccezioni: quelle di Vanessa Selbst e Liv Boeree.

Trattandosi di un torneo pensato per fini benefici l'entusiasmo da parte dei giocatori è stato tanto ampio quanto in qualche misura prevedibile, ed ecco che quindi il parere dissonante di due giocatrici in vista come le pro di PokerStars non può passare inosservato.

Le loro argomentazioni seguono strade diverse, per poi giungere ad una conclusione simile: un torneo del genere alle World Series Of Poker non dovrebbe essere presente. Vediamo perché.

Vanessa, chiamata in causa da PokerNews, non esita a definire l'iniziativa “ridicola”, perché a suo dire rende completamente prive di significato tutte quelle statistiche legate ai risultati ottenuti alle WSOP: “Credo che i tornei con buy-in di 100.000 $ o 250.000 $ siano già abbastanza stupidi. Nel poker sta accadendo quel che succede in America, il ceto medio sta scomparendo: solo i più ricchi possono permettersi di partecipare ad eventi tanto costosi, il che rende molto più difficile emergere per quei giocatori che ottengono buoni risultati in tornei da 1.500 dollari di buy-in, distruggendo l'idea che le statistiche possano ancora avere un senso”.

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Anche Liv Boeree giudica negativamente l'idea...In qualche modo le fa eco Liv Boeree, frustrata dall'idea che unicamente i soliti noti potranno prendervi parte: “Non c'è alcun modo per qualificarsi ad un evento simile, per cui ci saranno soltanto giocatori di high stakes o fondatori di poker room: sarà come guardare un'altra puntata di Poker After Dark”.

Sebbene ci sia del vero in queste argomentazioni, sono ormai anni che le statistiche legate ai risultati WSOP vengono considerate poco più che niente dai professionisti, sia in termini di braccialetti conseguiti che in parte in termini di vincite, vista l'estrema varianza che caratterizza questo genere di eventi.

Se non altro, almeno in questa occasione, grazie al “Big1One” ideato da Guy Laliberté le pazzesche cifre che scorrono in certi paradisi del poker saranno incanalate verso quella che appare una buona causa: vista in questi termini, tutto sembra tranne che una cattiva notizia.

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