Il WPT di Vienna sponsorizzato da PartyPoker è infine stato vinto da Dmitry Gromov: il russo si è aggiudicato 448.000 € superando nell'heads-up finale il connazionale Maxim Kolosov. Niente da fare per i colori italiani: Alessio Isaia è infatti settimo, mentre Mario Adinolfi quarto.
Inutile nascondere l'amarezza, dal momento che la nostra passione vorrebbe sempre spingere i nostri connazionali davanti a tutti gli altri: purtroppo questo non sempre è possibile.
Dopo l'eliminazione in ottava posizione di Mark Jenisch - la cui coppia di donne viene scoppiata da quella di nove di Gromov - si materializza infatti già il momento per Alessio Isaia di uscire di scena. Il piemontese non ha avuto modo di poter esprimere tutto il suo potenziale, a causa di un'eliminazione precoce frutto sostanzialmente della sfortuna. L'italiano va infatti all-in preflop con k q 3-bettando Gromov, ma trova il call da parte di Valentin Stroiescu, che con una coppia d'assi non può che chiamarlo, decimandogli lo stack. Rimasto con appena 230.000 fiches, la mano immediatamente seguente Alessio perde il coinflip con 4 4 , dal momento che Dmitry Gromov con a 10 trova il dieci che lo elimina.
Dopo di lui è il turno di Maximilian Noll di farsi da parte: giocatosi tutto con a j , nulla può contro l' a k che Simon Ravnsbaek gli mostra allo showdown. Seguiva la sua stessa sorte di lì a poco Valentin Stroiescu, che con a 9 si trova sbarrata la strada da parte di Maxim Kolosov e del suo j 10, complice un dieci che spunta al flop.
La medaglia di legno, in un contesto simile tutt'altro che da disprezzare, come detto va a Mario Adinolfi, che probabilmente nel corso del tavolo finale è stato per lunghi tratti card dead, visto che l'italiano si è trovato coinvolto in un numero di piatti certamente inferiore rispetto ai giorni precedenti. Il suo destino lo segna ancora una volta Dmitry Gromov, che con a j ha buon gioco contro l' a 7 del nostro portacolori, in ogni caso soddisfatto del risultato.
A giocarsi la vittoria rimanevano quindi i tre players che avevano cominciato il tavolo finale con il maggior numero di fiches, tutti giocatori capaci di esprimere un buon poker e che certamente non si sono risparmiati nel tentativo di eliminarsi vicendevolmente.
Il gradino più basso del podio spetta infine a Simon Ravnsbaek, vittima di un Dmitry Gromov formato Eddie Merckx: A-J per il primo, coppia di sei per il secondo, e board privo di sussulti a sancire l'inizio dell'heads-up conclusivo.
Il divario fra i due stack tuttavia si presentava davvero notevole, e così il testa a testa fra i due russi durava appena una manciata di mani. Il primo coinflip era infatti abbastanza: a 10 per Gromov, 8 8 per Kolosov, e coppia di otto spazzata via da un board che ancora una volta, l'ultima, sceglieva di pendere dalla parte di Dmitry, che veniva così laureato campione della tappa WPT europea che ha fatto registrare il più alto numero di partecipanti, ben 555.
Per Dmitry Gromov, che già vantava in carriera vincite per 750.000 $ nell'ambito dei tornei di poker live, la vittoria nel WPT di Vienna è l'affermazione più importante, e malgrado l'amarezza lo stesso può dire Maxim Kolosov del suo secondo posto, giocatore di cui per altro probabilmente sentiremo parlare ancora.
Questo il payout completo destinato al tavolo finale:
1) Dmitry Gromov 448.000 €
2) Maxim Kolosov 241.000 €
3) Simon Ravnsbaek 170.000 €
4) Mario Adinolfi 115.000 €
5) Valentin Stroiescu 84.000 €
6) Maximilian Noll 65.000 €
7) Alessio Isaia 49.000 €
8) Mark Jenisch 36.000 €