Non ce l’ha fatta Phil Hellmuth a conquistare il suo dodicesimo braccialetto WSOP: è stato infatti l’inglese Steve Jelinek a vincere nell’evento Pot Limit Omaha hi/low da 1.500 $ di buy-in, dove nonostante un field di ben 847 partecipanti molti giocatori noti sono arrivati a giocarsi le fasi finali, segno evidente di quanto specialità simili premino giocatori tecnici anche nei tornei.
Fra gli italiani presenti in gara potevamo contare su Dario Alioto, Flaminio Malaguti e Marco Della Tommasina: se il capitano di Sisal Poker non supera il day1, Malaguti e Della Tommasina superano entrambi questo scoglio, con risultati alterni. Il player ligure infatti esce a una manciata di posizioni dall’ in the money, attorno alla novantesima posizione, mentre Flaminio Malaguti arriva 56esimo e vince così 3.761 $.
Fra i più attesi c’era tuttavia Phil Hellmuth, che con quindici giocatori rimasti era saldo in quarta posizione assoluta, con Barry Greenstein che lo seguiva in nona. Purtroppo per lui, “The Bear” termina la propria corsa come dodicesimo, dovendosi quindi accontentare di 11.731 $.
Phil Hellmuth riesce a raggiungere il tavolo finale, ma le sue speranze di vedere il suo volto nuovamente stampato sulla fotografia del vincitore di un evento WSOP si schiantano in settima posizione, quando ormai corto finisce ai resti con a 10 3 2 , contro Gottlieb che mostra a a q 8 . Il board q 9 7 10 9 non lascia speranze a “the poker brat”, per la disperazione dei suoi fans ma la gioia di tutti quelli che (anche nelle sale del Rio) tifavano contro di lui.
Alla fine, giungono in heads-up l’inglese Steve Jelinek, chipleader, e lo statunitense John Gottlieb, ovvero proprio il “killer” di Phil Hellmuth che riusciva a colmare il gap con l’avversario, con i due contendenti che si trovavano appaiati ai 2.000.000 in fiches.
Ed è qui che accade una strana azione. Nonostante infatti si tratti di un evento Pot Limit, ed i due non fossero separati che da 135.000 chipes, il braccialetto viene assegnato con una 3bet all-in preflop di Gottlieb sul rilancio a 300.000 di Jelinek, che chiama. Il sito ufficiale WSOP sottolinea l’incongruenza, ma assicura che così si sono svolti i fatti, a scapito di fatto delle regole.
Jelinek mostra infatti a a q 4 mentre Gottlieb ha a k 9 5 , ed il board q 10 8 4 5 consegna l’intero piatto all’inglese, che vince così 245.871 $ dopo essere giunto sesto in questo stesso evento soltanto un anno fa, mentre Gottlieb deve accontentarsi di 151.884 $.
Questo il payout del final table del torneo:
1) Steve Jelinek 245.871 $
2) John Gottlieb 151.884 $
3) Anders Taylor 97.913 $
4) Michael Chappus 71.728 $
5) Ben Lamb 53.319 $
6) Mandy Thomas 40.169 $
7) Phil Hellmuth 30.633 $
8) Ryan Karp 23.635 $
9) Joel Ettedgi 18.432 $
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