Con il nome del campione WSOP 2009 ormai prossimo a essere conosciuto da tutto il mondo, ripercorriamo alcune delle mani più belle che hanno caratterizzato questo Main Event, che lunedì prossimo troverà la sua conclusione con la proclamazione del campione:
Phil Ivey costringe al fold James Akenhead
Dopo un openraise da parte di un giocatore ed il call di Phil Ivey, James Akenhead spilla A-10 e decide di effettuare un nuovo rilancio in squeeze, con il probabile intento di chiudere la mano preflop.
Il primo giocatore folda quindi 9-10 suited, mentre Ivey sale in cattedra. Nonostante abbia soltanto J-10 off, lo statunitense probabilmente intuisce che l’inglese possa fare una mossa del genere anche con una mano non eccezionale, quindi 4-betta mettendo altre chips nel piatto! Un rilancio del genere fuori posizione è spesso sintomo di una mano forte, e così Akenhead folda lasciandosi sfuggire un sospiro. “Sai che posso avere anch’ io una buona mano ogni tanto”, mente uno spregiudicato Phil, mentre impila ordinatamente quello che ha raccolto dal piatto.
Nice call, mister Hachem
C’è chi un Main event delle WSOP lo ha già vinto, ed evidentemente non a caso. Stiamo parlando di Joe Hachem, protagonista di questa mano. L’australiano decide di difendere il proprio buio con j 5 contro l’open raise a 18.000 di Nick Brancato, che ha q j . Il flop è 10 9 5 , Brancato aggredisce col suo progetto di scala aperta puntando e Hachem chiama. Il turn è un 3 , ma nonostante questo Brancato dice che ne servono ancora 30.000. Joe non gli crede, e chiama. Il river è un 3 e Nick ha solo una possibilità di vincere il piatto: puntare ancora. Dice allora 60.000, ma il pro di PokerStars compie il capolavoro chiamando, portandosi a casa un buon piatto con un call davvero niente male.
Matusow folda un colore floppato
In un piatto limpato con 5 giocatori durante il day1, Matusow ha q j e si trova di fronte questo flop 9 6 3 . Tutti checkano fino a Richard Jackson, che con a j fa 700 in un piatto da 1500 chips. Tutti foldano tranne Matusow, che dice 2.200. Per tutta risposta, Jackson va all in con tutte le sue 16.300 fiches! Mike Matusow resta interdetto: il giocatore più chiuso del tavolo si gioca tutto lo stack nella prima giornata con cosa su un flop simile e dopo quell’azione? Possibile abbia un colore più alto? Questa dev’essere stata la conclusione di “The Mouth”, che così folda una mano vincente al 70%!
Phil Ivey folda la mano vincente
Poco altro da dire su questa mano che ha già fatto il giro del mondo. Da UTG Ivey openraisa a 320.000 e viene 3bettato fino a 1 milione dal Big Blind, Jordan Smith. Il board è q 10 5 q a , e lungo tutte le streets entrambi i giocatori checkano. Il Big Blind ha A-9, e Ivey mucka le sue carte, nonostante abbia in mano l’ 8 che gli consegnerebbe il piatto! Una mano che lo stesso Phil ha dichiarato che non dimenticherà mai…
Scontro fra titani: la clamorosa eliminazione di Kopp
Arrivare ad un passo dal tavolo finale, con uno stack di oltre 20 milioni e vederselo sfumare via in una sola mano dev’essere un’esperienza da non augurare neanche al peggior nemico. O forse solo a lui. E’ quanto accaduto a Billy Kopp, che con 3 5 openraisa da early, chiamato da Moon che ha q j . Il flop è di quelli da bagno di sangue: k 9 2 . Moon checka, Kopp esce puntando 750.000 e Moon si limita a chiamare. Il turn è un 2 , che accoppia il board e rende tutto più complicato. Moon checka ancora, Kopp punta 2 milioni, Moon rilancia a 6 ed è allora che Koop spinge tutto il suo stack nel piatto. Appunto, di oltre venti milioni in chips. Moon lo copre, ma a costo di trovare un colore più alto od un full, rischia e chiama. E vince. Con un desolato Koop che scappa via dalla sala, nel più amaro dei dodicesimi posti che si sia mai visto ad un tavolo da poker.