Questa settimana caffè obbligato con Alessandro Pichierri: tre giorni fa il vincitore del 15° braccialetto WSOP italiano ha confermato la statura live raggiunta dopo tanti anni di poker online, andando a vincere il Super High Roller WPT Prime Paris per una moneta di 95 mila euro.
'Deneb', come è conosciuto anche Alessandro per il nickname online ('Deneb93'), si concede un caffè di rado ma vista la virtualità fa una eccezione. Un cucchiaino di zucchero per entrambi, una bella girata col cucchiaino e si parte.
La trasferta
Parafrasando si può dire che Parigi val bene uno shippo...
Con degli amici avevamo in programma di fare una tappa a inizio anno, in ballo c'erano Cipro, Rozvadov e Parigi. La capitale francese mi è sempre piaciuta, per diversi motivi, e così ho deciso di venire qui. La trasferta non è andata male perché di questi quattro che eravamo io ho vinto l'high roller e Federico Cirillo ha fatto quarto al main event.
Avete fatto anche altro o siete stati tutto il tempo a giocare?
E' stata una full immersion totale a parte un giorno che siamo andati a Euro Disney, io sono un fan della Disney e della Marvel quindi un day off l'abbiamo preso per questo. Per il resto siamo sempre stati a giocare, ora ti scrivo dall'aeroporto che stiamo tornando a casa siamo tutti stanchi.
La vittoria e il field francese
Di rito ti devo chiedere di raccontarci del torneo.
Il primo giorno è andato troppo bene, penso di essere stato chipleader o quasi per tutto l'arco del day quindi molto bene.
Mani particolari?
Solo una che ho giocato 13 left da chipleader contro il terzo in stack, andiamo rotti preflop bottone vs bb AA contro QQ
Bel cooler!
Sì, sono andato con uno stack di due volte superiore a quello del secondo e anzi mi è dispiaciuto molto per l'avversario perché so cosa si prova a essere dalla parte sbagliata del colpo in una fase fondamentale del torneo come può essere un final table o la bolla final table. E' un colpo che a lui ha spostato tantissimo. Però trovarsi dal lato giusto del cooler per una volta è stato molto bello.
Il field del final table come era?
Al tavolo finale c'erano due reg al tavolo oltre me, gli altri erano più o meno tutti amatori.
Li conoscevi già?
Uno sì perché è un top del dot com, iannis costas che poi ha fatto quarto, davvero molto molto forte. Anche l'avversario dell'heads-up era valido ma non lo conosco online. Gli altri invece erano tutti giocatori amatoriali.
C'è stato un momento in cui hai sentito il torneo in tasca?
No,non ho mai sentito il torneo in tasca anche perché al tavolo finale le cose si sono complicate
Come?
Ho perso due pot consecutivi contro la balena del tavolo, il fish principale che era stato fortunato in due spot diversi. In uno ho giveuppato river, nell'altro mi ha superato al river. Comunque a un certo punto avevo anche perso la chipleading, poi per fortuna le cose si sono raddrizzate e tutto a posto alla fine. Però non c'è stato un momento in cui ho pensato di avercela già fatta, anzi è stata dura.
Hai notato qualche differenza in particolare tra il field italiano e quello francese?
Entrambi i field sono molto leakati, hanno molte mancanze in questo gioco. In entrambi i casi la conoscenza di base è limitata però i francesi hanno un modo di interpretare e di intendere il gioco che è completamente diverso: sono molto più aggressivi anche se magari non hanno proprio contezza del perché e per come fanno una determinata aggressione... Secondo me forse perché sono più benestanti e quindi hanno meno paura di mettere i soldi in mezzo. Rischiano di metterti in difficoltà in molte circostanze dove invece in Italia fai più chips uncontested. Entrambi i field sono molto soft comunque.
La transizione
Da quanto dici e dai risultati che hai ottenuto si capisce che la transizione al live sia pienamente compiuta.
E' una questione di necessità influenzata da mille fattori, a iniziare dal fatto che quest'anno faccio 30 anni e ormai sono davanti al computer a battagliare tutto il tempo con altri reg da quando ne avevo 19.
Quindi sempre più live nel futuro di 'Deneb'?
Considera che live è tutto molto più facile, è vero che giochi un torneo alla volta e quindi la run conta infinitamente di più dell'online, però giocare live è anche molto meno stressante oltre che molto più facile... Stai in giro invece di stare chiuso in una stanza, è molto più bello. Per questo ho deciso di cambiare, poi il fatto che live ho vinto subito sicuramente ha inciso sulla mia scelta.
Con che frequenza andrai in trasferta?
Credo che continuerò a fare una trasferta ogni mese o ogni due mesi al massimo, sia perché penso che ne valga la pena sia perché vado in giro per l'Europa ed è molto meno pesante che stare 7/7 al computer a giocare online.
Dicevi che live è molto più facile: perché?
Negli spot live non vai quasi mai in difficoltà e nella maggior parte dei casi giochi contro persone che non sono preparate come te. Online invece devi stare sempre sul chi va là a battagliare contro infiniti giocatori fortissimi, il ROI è più basso perché giochi con gente forte che a lungo andare ti toglie un sacco di valore. Quindi live stai molto più rilassato e ci sono anche altre considerazioni che lo rendono molto simpatico...
Quali?
Semplicemente, live puoi vincere cifre che online non riesci a ottenere [nel single shot, ndr]. I premi 'life changing', che ti cambiano la vita, sono una cosa rara, ma è molto più probabile che capitino live che non online. Ad esempio questo ragazzo che ha vinto alle Bahamas... Online in tal senso ci sono meno possibilità e quando ci sono di solito sono tornei pieni di regular.
Gli obiettivi
Quindi adesso il tuo obiettivo è aumentare il volume live?
Attualmente l'obiettivo è proprio di vincere presto o tardi uno di questi tornei che cambiano la vita. Anche perché sto diventando grande e vorrei iniziare ad allentare un po' la presa con il poker e spostare i miei target in altri cose.
Che ruolo vorresti abbia il poker nel tuo futuro?
Vorrei iniziare a giocare per piacere o perché mi va di farlo e non per necessità, perché è il mio lavoro. Vorrei poter andare in trasferta se mi va di andare e se perdo non fa niente, avere quella stabilità che secondo me ancora adesso non ho ma che spero di avere presto o tardi in futuro. Questo da una parte, dall'altra l'obiettivo è crescere da un punto di vista pokeristico e diventare abbastanza forte da poter competere con tutti quelli che oggi stanno facendo la differenza nel mondo.
A chi ti riferisci?
A quei cento regular che attualmente stanno facendo danni ovunque e vincono un sacco di soldi ovunque. Ancora non mi sento bravo e forte come loro, forse anche perché mi sottovaluto, non lo so ancora, ma è soprattutto una questione di impatto tra i risultati che fanno loro e quelli che faccio io. Vorrei diminuire il distacco.
Quindi l'online non smetterà di essere il tuo campo d'azione...
Non è facile per niente perché ora ci sono ventenni o poco più che hanno fame e forza e sono freschi più di me che adesso compio 30 anni e ho dieci anni di poker alle spalle. Non è facile stare sempre al passo con loro ma io sono sempre stato una persona competitiva e non mi tirerò certo indietro. Loro studiano h24, tenere il passo non è facile, io ci sto provando ancora ma spero un giorno, tra cinque o dieci anni, di stare bello rilassato senza dovermi dannare l'anima per competere ai livelli più alti possibili a questo gioco.