[imagebanner gruppo=pokerstars] Anche per quest'anno ormai le World Series Of Poker sono alle porte, ed uno come Dan Smith al pari di numerosi altri professionisti sarà regolarmente ai nastri di partenza: proprio lo statunitense, parlando delle WSOP, spiega quale sia il ROI che i migliori giocatori possono aspettarsi di avere nel lungo periodo.
Naturalmente si tratta di un argomento delicato, dal momento che è difficile elaborare dei dati che siano davvero statisticamente significativi in questo senso: per intenderci, fra chi gioca tornei dal vivo è possibile anche non piazzarsi a premio per 50 MTT di fila, e lo stesso Dan Smith crede che gli sia accaduto almeno una volta.
"Bisogna anzitutto considerare che molti ottimi giocatori si presentano alle WSOP con l'unica intenzione di vincere un braccialetto, magari avendo anche grosse scommesse in ballo - sottolinea - a questi professionisti non importa assolutamente niente di massimizzare il proprio ROI, e spesso nelle fasi iniziali di un torneo adottano una strategia particolarmente aggressiva, in modo da costruirsi da subito uno stack importante oppure essere eliminati e poter passare a concentrarsi sull'evento successivo".
Fatta questa precisazione, secondo "KingDan" chi invece si presenti al Rio di Las Vegas con la sola intenzione di massimizzare i propri risultati può fare molto bene, più di quanto alcuni siano portati a credere: "Mi è capitato di leggere che il ROI atteso dei migliori si aggirerebbe attorno al 10%, ma questa è una cifra assolutamente lontana dalla realtà - ha affermato - se qualcuno fosse pronto a scommettere, potrei elencare almeno 20 giocatori il cui ROI atteso alle WSOP è superiore al 25%".
Naturalmente come da lui stesso sottolineato Dan Smith si sta riferendo ai migliori in assoluto, un ristretto gruppo di player che più che per la gloria gioca per i soldi - faccenda non banale quando ci si mette a caccia di braccialetti - e che non per questo in ogni caso ogni anno è capace di allontanarsi da Las Vegas in attivo, considerando anche il peso che pochi eventi dai buy-in particolarmente importanti possono avere sull'investimento complessivo di ciascuno di loro.
Del resto, considerando anche l'impatto che le tasse hanno sulle eventuali vincite dei giocatori, se non si ha un guadagno atteso elevato il gioco rischia di non valere la candela, sempre che quello che interessi è il denaro e non la voglia di primeggiare e farsi scattare qualche bella fotografia, come pure capita ad alcuni professionisti che ormai di soldi sentono di averne fin troppi.