“Durante il breefing con il WPT, molti giocatori hanno suggerito un limite al numero di re-entry. Tipo uno al giorno o uno in totale. Può essere un giusto compromesso. Ma come farà il poker manager del Bellagio a tornare indietro e convincere i suoi azionisti dopo aver registrato un successo così importante in termini di ricavi con re-entry senza limiti?”.
KidPoker chiarisce: “In tutti i casi, io preferisco di gran lunga i tornei freezeout ma capisco che per certe location sia quasi una necessità. I giocatori potranno votare con i loro dollari. Se a loro non piace la struttura di un evento, i numeri, in termini di partecipazione, cadranno, e gli organizzatori considereranno altre opzioni”.
“Ai vecchi tempi, il punto di forza di qualsiasi poker room era che il torneo portava ai tavoli di cash game, giocatori e ricavi in modo significativo. Quella filosofia però è vecchia, non è aggiornata. Negli States, i giocatori di MTT vengono a giocare solo i tornei e l’action nel cash game si è ridotta in modo significativo”.
L’ambasciatore di PokerStars poi analizza il fenomeno dell’European Poker Tour, il cui appeal è sempre in crescita: “L’EPT come ha fatto a mantenere tutto il suo fascino nei confronti delle location e dei giocatori? Per prima cosa – afferma Negreanu – la quantità di qualificati online su PokerStars è significativa. E’ una buona base di partenza. Ma c’è un motivo diverso: hanno creato un Festival intorno al Main Event. E questa è la forza”.
“Il WPT dovrebbe seguire questo esempio: il circuito potrebbe convincere i casinò a non fare eventi re-entry. Al momento quando esci dal Main non puoi giocare altri tornei. Si può anche giocare cash game, ma come detto, non c’è più l’action di un tempo. I giocatori di MTT vogliono giocare MTT. Ed è giusto offrire loro altri tornei”. Al contrario degli Stati Uniti, in Europa il WPT ha già iniziato da diverso tempo ad intraprendere questa strada, registrando risultati in continua crescita.
Speciale tornei re-buy - fine seconda parte