Dario Alioto nasce a Palermo il 18 luglio del 1984. Fin da ragazzino pratica judo, giungendo a livelli professionistici. Questo influirà sulla sua futura attività di professional poker player per diversi aspetti: la disciplina e lo spirito competitivo che quest’arte ha sviluppato in lui, e il nickname “Ryu” che Dario sceglie fin dagli inizi. Ryu era infatti il personaggio principale di un noto videogame di lotta degli anni '90, “Street Fighter” della Capcom.
Nel 2005 Alioto si dà al poker, e dopo qualche mese passato a studiare ai primi livelli, Dario diventa inarrestabile come il suo omonimo eroe.
La svolta arriva nel settembre del 2005: Dario si qualifica per l’EPT di Barcellona, e al termine di un torneo fantastico giunge settimo, vincendo 52.000€ e soprattutto diventando subito uno dei volti più conosciuti del poker italiano.
Anche se la sua prima vetrina internazionale arriva col No Limit Hold’em e in modalità torneo, è nella specialità Pot Limit Omaha che Dario si specializza, e nella quale diventa presto estremamente competitivo anche a livello internazionale. Così Dario accumula esperienza e rispetto ai tavoli PLO delle principali poker rooms.
Ma settembre è decisamente il mese di Dario, visto che nel 2007 conquista il suo primo grande alloro internazionale, il braccialetto WSOPE, ovviamente nella specialità PLO. Al termine di due giorni intensissimi, Dario riesce a mettere in fila 155 avversari, tra cui alcuni dei più forti ‘omahisti’ al mondo, incassando un primo premio da 472.000$ e consolidandosi ormai come stella di prima grandezza. A 23 anni da poco compiuti, è il più giovane giocatore italiano ad esserci riuscito.
Da allora dire Pot Limit Omaha è dire ‘Ryu’. Se ne accorse anche Full Tilt Poker, che poco dopo il braccialetto vinto, lo prese nel suo team. Su Full Tilt Dario aveva anche un tavolo PLO personalizzato con stakes 25$/50$, in cui era possibile sfidarlo.
Dopo i piazzamenti del 2008 e del 2009 alle WSOP, tra cui diversi tavoli finali, Dario ottiene una nuova sponsorizzazione da parte di Sisal Poker, diventando il capitano del Team Pro.
Se è vero che Dario non ama i tornei e rimane un mostro del cash game, è altrettanto vero che nei grandi eventi, con grandi stimoli, è sempre capace di dare il meglio di sé. Il judoka che è sempre in lui, fa sì che Dario si esalti di fronte ad avversari forti. All’EPT finals 2008 di Montecarlo, ad esempio, Dario è stato a lungo allo stesso tavolo con – tutti insieme – Gus Hansen, Max Pescatori ed Antonio Esfandiari .
Ad oggi Dario Alioto vince in carriera, di soli tornei, oltre 1.100.000 $, ed è attualmente il giocatore europeo più vincente alle WSOP nella All Time Money List relativa al Pot Limit Omaha, ed in decima posizione mondiale: il suo obiettivo è quindi quello di raggiungere la vetta, andando a scalzare l'attuale leader, lo statuinitense Lee Watkinson.
A dimostrazione della sua predilizione per le varianti diverse dal No Limit Hold'em, dove può confrontarsi contro field più ridotti e far valer meglio la propria edge, l'azzurro si sta concentrando sui side events del circuito EPT, dove ha ottenuto ottimi risultati. Soltanto relativamente al 2010, Alioto può infatti vantare sette risultati utili, di cui cinque tavoli finali e la vittoria nell'evento No Limit Hold'em/Pot Limit Omaha da 1.000 € dell'EPT di Praga.
Anche il 2011 è iniziato bene, con un quinto posto nel Pot Limit Omaha Championship alla PCA: a seguito di questi risultatil, Dario Alioto è in lizza per ben tre riconoscimenti. Si trova infatti primo nella classifica EPT di Omaha Player Of The Year, secondo in quella di Mixed Games Player Of The Year e terzo in quella di Player Of The Year: la speranza degli appassionati, naturalmente, è quella di vederlo trionfare in almeno una categoria fra queste, dal momento che il palermitano ha tutte le carte in regola per potervi riuscire.
Nel giugno 2011, Dario va vicinissimo al più prestigioso braccialetto WSOP nella sua specialità d'elezione. Il 10.000$ Pot Limit Omaha Championship lo vede protagonista fin dal day 1 e infine quinto, per un premio superiore ai 200mila dollari che fa lievitare il totale dei suoi guadagni in carriera - solo con i tornei live - a quasi 1 milione e 260mila dollari!
Nel gennaio 2016 ha dato l'addio (dopo 6 anni) al suo sponsor storico (Sisal Poker) ed ha deciso di sospendere per qualche mese la sua attività di poker player, per dedicarsi al lancio della sua nuova Start-up nel mercato delle App Mobile.