[imagebanner gruppo=pokerstars] Ci sono mani che non si possono spiegare, e probabilmente una fra queste è quella che ha visto opposti all'EPT di Montecarlo due vecchie volpi come Johnny Lodden e Davidi Kitai, nella quale il norvegese ha avuto la meglio al termine di una serie di scelte assolutamente non convenzionali da parte di entrambi.
In particolare, Kitai è in posizione di under the gun con j 10, una mano che - con uno stack di 87.400 fiches e su bui 1.000/2.000 ante 300 - decide di aprire a 4.400. Già questa semplice decisione non è affatto scontata, così come la successiva 3-bet da parte di Johnny Lodden, che si trova in posizione di small blind e decide di alzare la posta fino a 11.600, avendo in mano nient'altro che a 5 ed uno stack molto superiore a quello del belga.
Il flop è 3 2 j , con Lodden che decide di andare in continuation bet per 10.500 fiches, se non fosse che Kitai sceglie di rilanciare fino a 22.000, una decisione non facilmente spiegabile ma che certo da un giocatore della sua esperienza non può nascere per caso. Ad ogni modo, forte di un backdoor di colore nuts, di un gutshot e un'overcard Lodden chiama, ed il turn è il 3 .
Qui entrambi i giocatori decidono di checkare, malgrado Kitai sia ormai ampiamente committato al piatto. Forse Davidi spera che uno come Lodden possa andare all-in al river in bluff, ma le cose vanno un po' diversamente. Il board infatti si competa col 4 , che consegna una scala al pro di PokerStars.
Qui, curiosamente, Lodden decide di valuebettare senza andare in all-in, vale a dire puntando 35.000 fiches su un piatto di 76.600, quando lo stack effettivo ancora in gioco è pari a neppure 60.000 fiches. Forse Kitai è insospettito da questa size, visto che l'espressione del suo viso appare chiaramente contrariata, ma comunque chiama: allo showdown, quando Lodden mostra le carte, osserva il suo avversario con aria interrogativa, e l'altro non può che riderci su...
"Le scelte non convenzionali in questa mano sono tre - spiega ironicamente ma non troppo Christopher "lissi stinkt" Frank - l'openraise di Kitai preflop, che si può spiegare con il fatto che è un duro. La seconda, il fatto che Lodden decida di 3-bettare, che si può spiegare col fatto che sappia che il range con cui Kitai apre da UTG è comunque ampio, oltre al fatto che è a sua volta un duro. Infine, il clickraise al flop di Kitai, che può nascere dal sapere che Lodden 3-betti con un range ampio preflop ed allo stesso tempo non gli piaccia foldare".
"Stai dicendo che stiano semplicemente giocando a caso - gli risponde Johan "busto_soon" van Til - perché in questo caso non potrei essere più d'accordo, questa mano è uno scherzo...". Eppure, nemmeno troppo.