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Nick Petrangelo Courtesy Pokernews & Danny Maxwell

Tutti gli errori di Nick Petrangelo in una coppia di donne settata contro Dan Smith

Il poker è un gioco a somma zero in cui ogni piccola sbavatura può fare la differenza. Contro avversari dello stesso livello, l'edge risicato rende l'aspettativa di vincita sul lungo periodo una questione di dettagli.

Per questo i più forti analizzano e rianalizzano costantemente il proprio gioco, in cerca di quelle sbavature che non portano a massimizzare l'EV. Per la scuola Upswing di cui è coach, Nick Petrangelo ha messo sotto la lente d'ingrandimento una mano da lui giocata contro Dan Smith.

Una auto-analisi davvero impietosa: in pratica rivedendo la mano Petrangelo ha riconosciuto di non aver azzeccato una strada che fosse una...

La mano

Il tavolo è di quelli belli tosti: oltre ai due protagonisti ci sono anche Fedor Holz, Cristoph Vogelsang, Erik Seidel e Cary Katz.

I blinds sono 80k/160k con bb ante quando Petrangelo apre x2 Q Q da hijack. Da cutoff Dan Smith chiama con K Q , il resto del tavolo folda.

Il flop recita Q 4 6 , su pot di 1,15M Petrangelo prosegue 375k, chiama Smith.

Turn 6 e Nick decide di checkare, Smith betta 525k, call.

River 9 Nick check, Smith bet 1.3M, Nick va all-in per 9.3M. Smith propende per il fold.

Gli errori di Petrangelo al flop

L'autoanalisi di Petrangelo inizia dalla continuation bet al flop.

"Pensando a come il board incrocia il suo range, è un brutto spot per c-bettare. Sono molto più largo rispetto a lui preflop. Lui ha delle mani veramente buone circa l'8-10% delle volte, mentre nel mio range circa il 28% di mani hanno dei backdoor.

Sto bettando contro un range che chiamerà quasi sempre: i suoi progetti a backdoor di colore all'asso chiamano, i suoi backdoor flush come 8-7/9-7 chiamano, chiama anche con K-T/K-J e può anche rilanciare con molte di queste mani. Ad esempio per protezione può rilanciare le sue mani che contengono un sei quando hanno il backdoor di flush draw.

Questo fatto rovina un po' i miei piani se dovessi avere mani come JTs che voglio cbettare e second barellare... Non è una cosa buona costruire una strategia di c-bet qui. Avrei dovuto checkare ma ovviamente ho letto male lo spot sul momento".

Ovviamente il check avrebbe contemplato il raise sulla bet avversaria:

"Non possiamo cbettare troppo contro un range che non folda. Quindi costruiamo un range in cui giochiamo in check-raise le mani davvero forti e i nostri progetti in backdoor forti come KJs, qualche ATs e A5s. K5s blockera KQ, una mano con progetti backdoor di scala e di colore è una buona candidata per il raise a sua volta".

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Gli errori di Petrangelo sul turn

Rivedendo la sua linea, Petrangelo crede che anche il check al turn sia stata una scelta sbagliata.

"Al turn Dan ha tanti progetti missati, ad esempio se ha floatato J 10 non c'è niente che può fare. In game ho pensato a questo fatto, che potesse avere un bel numero di draw mancati e potesse usare il 6 come una carta con cui provare a mettere pressione al mio range di check. Non è così probabile che io abbia bettato per protezione un sei al flop, e se anche lo avessi fatto non sarebbe probabile che lo checki al turn. Ciononostante, il fatto che Dan abbia tanti progetti nel suo range dovrebbe portarlo a bettare molto, quindi dovrei bettare anche questa mano".

Nella vita reale le cose funzionano in modo diverso rispetto al mondo dei solver: le persone foldano i bluff catchers che hai messo nel mirino.

Nick Petrangelo

Non solo: as played, per Petrangelo sulla bet di Smith un raise sarebbe stato preferibile al call.

"Se pensiamo che il suo range di bet al turn abbia tutte quelle bet per protezione, possiamo muoverci in check raise, a volte in bluff a volte per valore. Così facendo mettiamo un sacco di pressione sul suo range che sta bettando piccolo e lineare, per valore e per protezione: la sua size comunica questo. Anche se forse sarebbe troppo aggressivo con set di donne, perché è davvero improbabile che lui abbia top pair, non posso lasciargli fare questa bet e andare a showdown".

Quindi per Nick col senno di poi la migliore opzione sarebbe stata una second barrel al turn. Poi il check-raise meglio del check-call che ha effettivamente piazzato.

Gli errori di Petrangelo al river

"Shovare per un pot-sized raise è probabilmente standard qui, quindi credo che il mio range da un punto di vista teorico dovrebbe shovare dopo che ho giocato con questa linea. I miei bluff sarebbero qualcosa come A4s e 45s. Il problema è che nella vita reale le cose funzionano in modo diverso rispetto al mondo dei solver: le persone foldano i bluff catchers che tu hai messo nel mirino.

Dovrebbero puntare con questa size e poi chiamare con KQ, AQ e a volte anche con QT, ma non credo sia quello che davvero succede. Non credo che le persone trovano il bluff con A4s e 54s quindi al river questo diventa uno spot davvero strano.

E' una questione di equilibrio nei confronti di quello che le persone fanno nella vita reale. Ho finito per shovare tutto il mio stack perché non avrei fatto un piccolo check-raise con una mano come coppia di assi, e non lo avrei fatto nel modo più assoluto con un bluff. Se avessi avuto qualcosa come K6s e avessi deciso di giocarlo in questa maniera di sicuro avrei shovato per valore al river.

Credo che alla fine ho mantenuto una linea davvero strana e non corretta, che mi ha fatto ritrovare in uno spot in cui non c'era modo che potessi estrarre abbastanza valore contro un avversario davvero capace. Ha dimensionato le sue bet al turn e al river davvero bene e ha creato la situazione in cui poteva foldare senza troppi problemi uno dei suoi bluff catcher migliori".

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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