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Hellmuth: ‘da 3 anni perdo contro i miliardari californiani’

A chiusura delle WSOP, Phil Hellmuth ha parlato a Las Vegas della sua esperienza ai tavoli privati high stakes nella Bay Area di San Francisco, in California, contro i miliardari dell’high tech, una delle zone più ricche del mondo.

“I ragazzi – afferma Hellmuth - della Bay Area sono tutti dei geni. Loro gestiscono l’universo. Hanno guadagnato miliardi grazie alle loro idee e aziende tech”.  

Uno dei migliori amici di Poker Brat è l’ex guru di Facebook Chamath Palihapitiya e può vantare un rapporto confidenziale anche con Vivek Ranadivé, proprietario dei Sacramento Kings e responsabile della digitalizzazione di Wall Street negli anni ’80.

“Ho giocato per tre anni con questi ragazzi negli home games ed ho perso soldi. Gran parte delle perdite è stata per colpa mia – rivela a PokerListings – perché sono stato troppo arrogante ed ho cercato di bluffarli. Ma ho capito che è pericoloso bluffare contro le persone più intelligenti di questo pianeta”. 

“A gennaio il gioco si è fatto ancora più pesante ed ho fatto un po’ di denaro reale ma l’unica ragione per la quale gioco queste partite è per socializzare”.

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In maniera elegante Hellmuth fa capire che sedersi a quei tavoli più essere vantaggioso in ottica staking. Molti di questi miliardari lo hanno finanziato per il Big One Drop, ma Poker Brat ha fatto male i conti ed alla fine non ha potuto partecipare. 

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“E’ stato davvero stupido da parte mia non essere in quel torneo. Non dico che avrei vinto, magari sarei uscito per primo, ma così mi sono negato ogni possibilità di vincere. Non farò mai più questo errore, non sono stato molto aggressivo nel chiedere i soldi per farmi finanziare. Anche questo fa parte delle abilità di una persona. Ho molti amici che nella vita hanno avuto successo, hanno fatto miliardi o centinaia di milioni, ma non mi piace bussargli alla porta per farmi finanziare”.

Phil ha poi svelato che avevano contribuito alla sua causa l’ex stella NBA Charles Barkley e al pilota Nascar, Matt Kenseth. Il problema è stato il ragazzo (che Hellmuth non conosceva) che alla fine non ha versato i 130.000$ promessi. “dovevo chiedere agli amici di integrare, lo avrebbero fatto volentieri…ma ho sbagliato”.  

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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