Cosa succede quando metti allo stesso tavolo Phil Ivey, Daniel Negreanu e Patrik Antonius? Molto probabilmente, qualche mano epica. Ed è proprio quello che è accaduto nella puntata numero 13 di High Stakes Poker 9, penultimo episodio della nona stagione. Un piatto dall’esito clamoroso, che vi andiamo immediatamente a raccontare.
Negreanu, Ivey e Antonius: che mano a High Stakes Poker 9!
Siamo nella prima parte della puntata, come al solito la partita è una 200$/400$. Il tavolo è stato completamente resettato rispetto all’episodio precedente e vede un field di protagonisti davvero raro. Ci sono i già citati Phil Ivey, Daniel Negreanu e Patrik Antonius, ma anche Doyle Brunson e Tom Dwan, insieme a Jonathan Gibbs e Stanley Tang.
Dopo i fold di Brunson e Dwan la parola arriva a Patrik Antonius, che apre a 2.500$ con 5 5 e 184mila dollari dietro. Gibbs chiama da cutoff con 4 6 e così fa anche Negreanu dal bottone con 9 9 e 223mila dollari dietro. Infine c’è Phil Ivey, seduto sul big blind con 245mila dollari, che si adegua con k 10.
Si va pertanto al flop con 4 giocatori coinvolti e un piatto da 11.500$. Le prime 3 carte comuni sono micidiali: 5 9 10, il che significa che 3 dei 4 partecipanti hanno trovato qualcosa sul flop, tra cui ben due set!
Ci sono sicuramente i motivi per vedere tantissima action e infatti il prosieguo della mano non deluderà le attese. Ivey checka, Antonius punta 5.000$, Gibbs ovviamente si fa da parte mentre gli altri due è scontato che chiamino.
Il 10 sul turn complica ancora di più le cose, perché consegna il trips di 10 ad Ivey e ben due full, di 9 con 10 a Daniel e di 5 con 10 a Patrik. Tuttavia il finnico sceglie stavolta di checkare dietro, dopo il check di Ivey. La parola passa a Negreanu sul bottone, che ha un ottimo spot per fare azione e infatti punta 26.000$. Ivey chiama abbastanza rapidamente, Antonius idem ma con qualche lungo istante di riflessione. Intanto il piatto è lievitato assai, ammontando ormai a ben 104.500$.
Il river è una q che non cambia le gerarchie dei punteggi, ma potrebbe influire sulle decisioni dei tre campioni coinvolti. Ancora una volta assistiamo a un doppio check, da parte di Phil e Patrik, mentre Daniel ovviamente non può esimersi e spara una bet da 54.000$, praticamente metà piatto. Ivey si prende un paio di minuti buoni prima di decidere, mentre la regia di PokerGO coglie lo spettacolo nello spettacolo: l’intensissimo gioco di sguardi fra i 3 campioni (immagine di copertina, courtesy PokerGO), che hanno giocato moltissimo l’uno contro l’altro e si trovano a prendere l’ennesima decisione difficile.
Ivey buon fold, Antonius fa impazzire Negreanu
Phil alla fine riesce a trovare un fold per nulla banale, ma lo show non è ancora finito, anzi: dopo altri lunghissimi istanti di riflessione Patrik Antonius va ai resti per 153mila dollari totali. Una mossa questa che manda sostanzialmente in crisi Negreanu, che alla fine decide di foldare! “Stavo quasi per checkare al river”, dice Daniel dopo aver buttato il suo full di 9 nel muck.
Daniel difende il suo fold e “attacca” Patrik
Dopo che la puntata è stata mandata in onda, PokerNews è andata da Negreanu a chiedergli conto di questo fold. Daniel ha detto che un piattone perso con full contro il poker di 5 di Gus Hansen, in una delle prime stagioni di High Stakes Poker, ha influito sulla sua decisione di foldare. Ad ogni modo, anche dopo aver appreso che Antonius aveva un full inferiore, Daniel boccia la giocata del finnico e difende la propria. “Se Phil qui non può mai chiamare, quello di Patrik è uno shove orrendo.”
Secondo Negreanu il suo rivale avrebbe dovuto limitarsi al call, avendo un punto forte ma non abbastanza da vincere contro le possibili mani che avrebbero fatto call alla sua mossa. Il canadese aggiunge anche un commento che gli avrebbe fatto lo stesso finnico dopo lo show, una volta saputa la sua mano. “Dopo lo show, Patrik Mi ha detto che è un po’ troppo abituato a giocare contro giocatori scarsi”. Sarà vero, o sarà solo una simpatica “trollata” di Antonius, che va ad aggiungersi all’infinita history tra questi grandi campioni? In fin dei conti tale history è composta, in buonissima parte, da puro metagame. Sarà andata davvero così?