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Jamie Gold

Jamie Gold, la parabola del campione controverso finito nel dimenticatoio

Ci sono giocatori che vengono ricordati per le loro vittorie, altri per le loro sconfitte, altri ancora per il loro atteggiamento al tavolo: probabilmente, se c’è un pokerista che incarna tutte queste tre anime, quello è Jamie Gold.

Nel 2006, l’americano dominò il Main Event WSOP, prendendo le redini del torneo a partire dal Day 4, per una cavalcata trionfale che ha ben pochi precedenti, nella storia recente del campionato mondiale di poker. Ma che fine ha fatto uno dei campioni più controversi di sempre?

Questione di pregiudizi

Jamie Gold è uno di quei giocatori che puoi solo amare o odiare, senza vie di mezzo. Quel suo essere a volte irritante nel suo continuo chiacchiericcio al tavolo, quel suo modo di oscillare sulla linea sottile delle regole, tra il lecito e il non concesso. Un personaggio dalle mille sfaccettature, non sempre mediaticamente positive.

“Penso che la gente spesso giudichi senza conoscere i fatti”, raccontava Jamie Gold in un’intervista l’anno scorso. “Il modo in cui fu presentato (il Main WSOP 2006, ndr) fu limitato dalla televisione. Poteva essere interpretato in modo positivo o negativo, lo capisco. Ma le reazioni positive sono state dieci volte tanto quelle negative, e per questo ne sono grato”.

Probabilmente a far arrabbiare i puristi del Texas Hold’em fu la facilità con cui Gold arrivò a portarsi a casa il braccialetto più ambito di tutti, nonostante al tavolo finale ci fossero giocatori più esperti e talentuosi di lui, come Allen Cunningham ad esempio.

Un “nuovo” Jamie Gold

Una vittoria che Jamie Gold non ebbe neppure il tempo di godersi, visto che pochi giorni dopo il Main Event WSOP 2006 scoppiò una bega legale per mano del produttore televisivo Crispin Leyser, il quale affermava di dover ricevere dal pokerista americano metà di quei 12 milioni di dollari.

La causa fu chiusa l’anno successivo, senza mai conoscere le cifre dell’accordo, ma da quel momento in poi la carriera e la percezione del pubblico di Jamie Gold cambiarono per sempre. Un Gold meno poker player e più uomo d’affari, che utilizzava la sua fama per partecipare a eventi di beneficenza.

 

 

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“Oggi faccio consulenze alle compagnie su come crescere ed essere riconosciuti come superstar del business”, dichiarava l’anno scorso ai colleghi di PokerNews. “Ho avuto il tempo e l’opportunità di organizzare eventi e raccogliere fondi da donare. Mi fa sentire bene e ha un impatto sulla società”.

E ancora: Per me non si è mai trattato di vincere più tornei possibile, ma di raccogliere (per beneficenza, ndr) quanto più denaro possibile, aiutare quante più persone possibile, ispirarle ad aiutare il mondo”.

Che fine ha fatto Jamie Gold?

Dopo l’exploit del Main Event WSOP 2006, Jamie Gold ha ottenuto una dozzina di altri risultati di rilievo, comparendo anche in diverse puntate di High Stakes Poker e Poker After Dark, e dimostrando di non essere soltanto un giocatore baciato dalla run.

Eppure, sembra che di quei 12 milioni vinti nel Main Event più ricco della storia sia rimasto ormai ben poco. Anche il braccialetto non è più in possesso dell’americano, che lo ha venduto nel 2013 all’asta, raccogliendo 65.725 dollari.

 

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