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Jorryt van Hoof: chi è l’uomo che umiliò ImaLuckSac con otto carta alta

Jorryt van Hoof non si è limitato a raggiungere il tavolo finale del Main Event WSOP 2014, ma lo ha fatto da chipleader, e adesso togliere fiches all’olandese sarà un’impresa non facile: specialista del Pot Limit Omaha e da anni giocatore di cash game high stakes, van Hoof è per molti un osso troppo duro.

Come detto, non lo è da oggi: conosciuto come “TheCleaner11” su PokerStars, van Hoof per sfuggire alle grinfie del fisco olandese si è prima trasferito in Irlanda e quindi a Malta, dove ormai vive da qualche anno.

Visto che il suo pane quotidiano è il cash game, erano anni che non si presentava a Las Vegas durante le WSOP: in fondo, quando hai certi risultati non hai bisogno di sperare che tutto ti giri per il verso giusto nel corso di un torneo.

A lungo si è detto che ci fosse lui dietro il nickname di “EireAbu”, ma lui lo ha ufficialmente smentito, sottolineando che il suo nickname su PokerStars sia sempre stato quello di “TheCleaner11”, poker room dove negli anni ha accumulato oltre 4 milioni di VPP ed in cui ha conquistato lo status di Supernova Elite lo scorso anno.

Jorryt “TheCleaner11” van Hoof in una delle sue rare apparizioni nei tornei online

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Uno dei giocatori che lo sponsorizzano di più è il connazionale Lex “RaSZi” Veldhuis, ed essendo un professionista che da anni compete ai più alti livelli di aneddoti sul suo conto ce ne sono diversi. Ad esempio, nel 2009 scommise che avrebbe guadagnato 1.000.000 $ in un anno ai tavoli di cash game: all’epoca distruggeva i livelli dal PL1000 al PL5000, ma anche a causa di alcuni problemi non ci riuscì, assicurandosi in ogni caso una cifra vicina ai 700.000 $.

Sempre in quell’anno fu protagonista di uno spettacolare herocall contro Kevin “ImaLuckSack” MacPhee nel Sunday Million, quando lo umiliò su board 4 3 5 5 4 bettando turn e check/callando river con 8 7 , avendo la meglio sulla coppia di due dello statunitense. 

Quando in sala al Rio erano rimasti soltanto una trentina di giocatori lo aveva detto: il mio obiettivo è il tavolo finale. Ci è riuscito, ed anche meglio di quanto potesse sperare. Prima di questo pazzesco traguardo dal vivo non aveva mai lasciato veramente il segno, complice lo scarso interesse che nutre per i tornei dal vivo.

Quello che si giocherà a novembre però non è un semplice tavolo finale, ma quello a cui qualunque giocatore di poker sogna di poter prendere posto un giorno, e per lui quel giorno arriverà davvero.

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