[imagebanner gruppo=pokerstars] Ci sono voluti oltre quarant'anni, ma alla fine è successo: comunque vada a cavallo fra stanotte e domani mattina, il responso che giungerà da Las Vegas e quindi dagli USA ci consegnerà un podio esclusivamente europeo al Main Event WSOP, fatto che non si era mai verificato nella storia della manifestazione.
Infatti, mai il miglior giocatore statunitense si era classificato più in basso del terzo posto, e così citando un bel film di Denys Arcand potremmo parlare con un po' di enfasi di declino dell'impero americano: almeno stanotte, almeno per una volta, o forse no.
A ben guardare i risultati delle edizioni trascorse, infatti, qualche crepa nel muro a stelle e strisce era già comparsa. L'ultimo vero dominio da parte degli Stati Uniti al tavolo finale del Main Event WSOP risale infatti al 2006, l'anno in cui vinse Jamie Gold: in quell'occasione, dei primi undici classificati dieci erano statunitensi, con il solo Erik Friberg a spezzare la monotonia assieme ad una malinconica bandierina svedese.
Da allora la storia ha cominciato ad essere diversa. Nel 2008 si è avuto infatti il primo heads-up tutto europeo, quello vinto da Peter Eastgate su Ivan Demidov, una circostanza che si è ripetuta anche nel 2011 col successo di Pius Heinz su Martin Staszko.
Nel 2012 c'era un ritorno di fiamma dei padroni di casa, che non solo vincevano il braccialetto con Greg Merson ma tornavano anche a piazzare otto giocatori su nove a stelle e strisce al tavolo finale, col solo Andras Koroknai a portarsi sulle spalle l'onere di fare eccezione.
Anche lo scorso anno l'Europa era rimasta sostanzialmente a guardare, con tre statunitensi nelle prime tre posizioni, ma stavolta - per una curiosa legge del contrappasso - si è verificata la condizione opposta, clamorosa non soltanto perché senza precedenti ma anche considerando il peso schiacciante che hanno i giocatori USA all'interno del field del Main Event.
Vista la composizione del tavolo finale si sapeva che quest'anno potesse accadere, ma naturalmente molti altri scenari avrebbero potuto verificarsi. Ed invece è successo davvero, senza che magari significhi davvero molto, se non che stavolta gli Stati Uniti devono accontentarsi di fare da spettatori.