Il richiamo che una partita di poker tra celebrità riesce a creare, è secondo a poche altre manifestazioni, quando si tratta di format che mettono sullo stesso tavolo i campioni dello sport che trovano il giusto mix quando si siedono al tavolo contro giocatori di poker tra i più conosciuti
Le più riuscite sono quelle che riescono a organizzare tornei in larga scala, o dal Buy In molto elevato, come, ad esempio, quella che Guy Laliberté continua a mettere in moto in ogni dove, oppure altre legate alla pallacanestro con gente come Russell Westbrook e signora sono riusciti a mettere insieme per un binomio potenzialmente devastante in fatto di raccolta fondi, come poker ed NBA.
Ma in questo caso non parliamo di beneficenza, visto che la trasmissione, andata in onda in streaming, si poneva il fine di passare un po' di tempo in allegria prima degli impegni delle celebrità di uno sport come l'automobilismo.
La Formula 1 e il poker
La scorsa settimana, a poche ore dal Gran Premio di Formula 1 di Las Vegas, si è tenuto un mini evento pokeristico che ha però riguardato un solo giocatore di poker, uno dei più vincenti della storia del gioco, Antonio Esfandiari, che si è trovato faccia a faccia con altre tre eccellenze dello sport moderno, rispondenti al nome dei due piloti Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sanz, con un altro ex ragazzino che di vittorie se ne intende, Michael Phelps.
Il tutto si è sviluppato all'interno degli studi di Poker Go situati all'Aria Resort & Casino della città del peccato lo scorso 19 novembre, ed è stato il primo dei più grandi eventi della settimana motoristica al di fuori della pista riservata ai bolidi di Formula 1.
Il GP Table Talk Vegas, così è stato intitolato il format, ha richiamato decine di curiosi all'esterno dell'Aria, a caccia di autografi da far vedere ai propri familiari e la manifestazione ha avuto un grande successo.
La mancanza completa di esperienza da parte dei due ferraristi, è stata equilibrata dalla presenza di Esfandiari e Phelps, entrambi giocatori di lungo corso, fatte le debite proporzioni.
Quando l'esperienza non basta
Eppure puoi avere tutta l'esperienza che puoi e che vuoi, ma quando si tratta di una mano di poker che ha i crismi del "cooler", allora c'è davvero poco da fare.
Le squadre si sono formate con Sainz e Phelps da una parte ed Esfandiari e Leclerc dall'altra e il tutto si è chiuso dopo poco meno di una mezz'ora proprio per via di una mano killer dalla quale il monegasco e lo statunitense iraniano non sono riusciti ad uscire.
Nel colpo decisivo, infatti, le due mini squadre si sono presentate allo showdown con un colore a cuori, punto Nuts e punto Second Nuts, che premiava Sainz e Phelps.
Tecnicamente non era esattamente così, poiché il board poteva originare una scala a colore a cuori con 5 7 , ma per action preflop e range che si stavano giocando in quel momento, era difficile trovare in mano ad una delle due squadre un combinazione di quel tipo.
Il board è stato q 8 4 6 e Sainz e Phelps erano abbastanza sicuri di vincere con a 7 , stessa sensazione che devono avere avuto Esfandiari e Leclerc beffati per via del loro k 9 , prima che un pleonastico j scendesse al river.
Le parole di Phelps
"Sono in grado di giocare con le persone, in qualche modo cogliere le loro tendenze, sia che si tratti di come respirano, sia che si tratti di come mettono le loro fiches nel mezzo, se hanno una contrazione nervosa", ha detto Michael Phelps alla fine della puntata.
"In qualsiasi modo io possa raccogliere qualsiasi informazione su un giocatore, poi posso provare a capire come sfrutterò tali informazioni in una mano", ha detto Phelps a PokerNews dopo la vittoria. "E per me è come un gioco da tavolo. Ti diverti così tanto a giocare le stesse mani, così tante volte diverse e in così tanti modi diversi".
"Ho giocato alcune volte mentre ero qui a Las Vegas e adoro stare al tavolo", ha concluso l'ex campione di nuoto. "Ho quattro figli, quindi non ho la possibilità di uscire e giocare quanto vorrei. Ma sicuramente mi fa salire l'adrenalina quando mi siedo al tavolo da poker".