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Matt Glantz

Matt Glantz critica le WSOP 2015 e fa infuriare Jack Effel

Le WSOP 2015 sono ormai praticamente agli archivi. Tra nuovi tornei, risultati eccellenti per gli italiani e record battuti, la 46° edizione non è però stata priva di intoppi. E di polemiche. In molti, tra i top player, si sono lamentati di alcuni dettagli fondamentali. Uno di loro, probabilmente il primo, è stato Matt Glantz.

Ve ne avevamo parlato a giugno, ma la situazione è tornata ad infiammarsi nei giorni scorsi, quando il Tournament Director delle World Series of Poker, Jack Effel, ha bloccato proprio Glantz dal suo profilo Twitter. Galeotto fu un tweet di 'PokerGodZeus', nel quale riprendeva parte delle critiche già mosse un mese e mezzo fa, aggiungendone delle altre.

Tanto per rinfrescarci la memoria, Glantz aveva pesantemente attaccato la Modiano, per aver fornito carte di bassa qualità, troppo leggere e troppo facili da segnare o da danneggiare. Inoltre, all'americano non era andata già la nuova struttura dei tornei low buy-in mixed games, troppo deep nelle fasi iniziali e troppo short in quelle avanzate.

Glantz ha puntato anche il dito sulla decisione delle WSOP di pensare da sola alla copertura mediatica delle Series, ritenuta dal professional poker player non adeguata. Completano l'opera non meglio specificati problemi alle casse del casinò e un cibo offerto non proprio di qualità. Tutte cose che fecero dire a Matt: "È la prima estate in cui penso che potrei non tornare l'anno prossimo".

Glantz suggerì appunto la creazione di una sorta di comitato dei giocatori, con il quale le WSOP avrebbero potuto collaborare per sistemare le cose proprio secondo le esigenze dei player, aiutando la crescita del brand stesso. Una richiesta caduta nel vuoto. Poi, il 20 luglio, ecco il tweet incriminato:

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Il post è intitolato "5 errori che le WSOP avrebbero potuto evitare grazie a un comitato dei giocatori". Segue l'elenco:

  • Le nuove carte da gioco sarebbero state provate e scartate immediatamente perché ritenute inadatte per un evento così prestigioso.
  • Mollare PokerNews e occuparsi da soli del live coverage degli eventi sarebbe stata una mossa sconsigliata dai giocatori.
  • Le strutture nei tornei dai buy-in più bassi non sarebbero state così pessime da costringere le WSOP a migliorarle a series iniziate.
  • Avremmo sconsigliato un improvvido e poco ortodosso salto di $230.000 nel payout del Main Event dall'11° al 10° posto, con un tavolo da 6 e uno da 5 giocatori.
  • Nessun live streaming del Main Event prima dei November Nine. Con i progressi della tecnologia occorre rinegoziare i contratti per adattarsi alla situazione attuale. I giocatori sottolineano come l'assenza del live streaming, in un torneo come questo, è un grosso errore al quale occorre rimediare nei prossimi anni.

Il tweet era diretto a Jack Effel, che per tutta risposta ha bloccato Glantz.

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Una mossa probabilmente istintiva, che però ha sollevato una serie di reprimende da parte di noti giocatori. Tra l'altro, si è scoperto che pure Tom Marchese e Steve O'Dwyer erano stati bloccati da Effel.

Il Tournament Director ci ha messo un paio di giorni prima di sbollire la rabbia e sbloccare nuovamente Glantz: "Mi pento di aver bloccato alcuni e mi scuso se li ho offesi. Sono sempre stato un uomo del popolo ma chiedo rispettosamente che qualsiasi commento venga fatto coi giusti toni. Grazie".

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