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One Drop High Roller: vince Tony Gregg, stakanovista da applausi

Se sei uno che ha aiutato un amico a raddrizzare una vita sconfinata nelle droghe e poi costui va a vincere il Main Event WSOP, se il recordman assoluto di medaglie olimpiche fa un tifo sfegatato per te ad ogni torneo, se dopo avere vinto 4,8 milioni di dollari al One Drop High Roller ti precipiti a sederti ad un altro evento WSOP, allora sgnifica che sei una persona speciale, uno per cui - come recitava un vecchio slogan - "è normale essere eccezionale".

Parliamo di Anthony Gregg, vincitore del megatorneo da 111.111$ e decisamente il personaggio del momento.

Anthony Gregg

GREGG, IL "BUON SAMARITANO" - A lui Greg Merson deve praticamente tutto, e il campione WSOP in carica lo ha sempre rimarcato in ogni occasione: è stato Anthony Gregg ad aiutarlo ad uscire dal tunnel autodistruttivo in cui Merson si era cacciato, scuotendolo e anche stakandolo (finanziandolo) per alcuni eventi delle WSOP 2012, dove poi Merson avrebbe infilato una serie clamorosa, culminata con due braccialetti tra cui il più ambito di tutti.

TONY E MICHAEL, DIVERSAMENTE SQUALI - Con Michael Phelps invece il legame viene dalla conterraneità, essendo i due nati e cresciuti nel Maryland, a una mezzoretta di automobile l'uno dall'altro (Towson per Michael, Columbia per Tony). L'amicizia tra i due era nata quando Phelps non era ancora la leggenda assoluta dello sport olimpico e Gregg ancora non aveva mosso i primi passi di una carriera che lo avrebbe portato a calcare le principali scene high stakes al mondo.
Poi, quando "lo squalo umano" ha voluto approfondire meglio il poker, è stato l'amico Tony ad istruirlo e coacharlo a dovere.

UN ESEMPIO PER TUTTI I GRINDER - La cosa che più ha impressionato in Tony Gregg ieri sera non è stata la ricchissima vittoria: alle WSOP in tanti hanno vinto premi milionari, ed altri ne vinceranno. Ma non era mai capitato di vedere un giocatore vincere 4,8 milioni di dollari e poi, invece di festeggiare grindando bottiglie di Cristal e facendo serata, correre immediatamente a sedersi ad un altro torneo WSOP.

Parliamo ovviamente dell'event #52 - 25.000$ six handed, un torneo molto atteso da Gregg come da molti altri top player. Così, durante una pausa del day 3 al One Drop con una quindicina di giocatori rimasti, Tony è corso ad iscriversi all'event#52 giusto poco prima che terminasse la registrazione tardiva. Poi, mentre lui era impegnato a chiudere la giornata fra i 4 left del One Drop, il suo stack intanto all'altro evento scendeva indisturbato dai 75.000 di partenza ai 66.100 con cui sarebbe comparso nel chipcount ufficiale.

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Ecco allora che ieri sera, subito dopo la vittoria da 4,8 milioni al One Drop High Roller e le foto di rito, Tony corre a sedersi al day 2 del 25k 6-max, cercando di recuperare la situazione ma venendo eliminato dopo pochi giri.

La morale di tutto questo è che stiamo parlando di un evento dal 25.000$ di buy-in quasi come fosse un torneo "scrauso", un torneino a cui in genere ci si registra dopo una bad beat o per farsi passare il tilt da eliminazione a un evento ben più importante. Potere del bankroll, vera e sottovalutata arma letale al tavolo da poker.

A qualcuno che legge questa storia Gregg può sembrare un soggetto in preda alla ludopatia, ma in realtà è tutto il contrario: sta facendo il suo lavoro, con costanza e abnegazione almeno pari al talento, sta facendo ciò che centinaia e centinaia di volte ha già fatto online dove è noto da anni come "wwwBTHEREcom". In questo senso, Anthony Gregg merita solo rispetto e grande stima.

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Chris KlodnickiLA CRONACA - Non c'è molto da dire su un final day durato poco più di un'ora. Il sogno proibito di Antonio Esfandiari di centrare un clamoroso bis si infrange quasi subito, in un coinflip con Chris Klodnicki 88 vs A9 e un A al river che pone fine alle speranze di "The Magician", relegandolo al 4° posto. Esfandiari incassa comunque un premio da 1,4 milioni che lo isola ulteriormente al primo posto della All Time Money List.

Quindi è Bill Perkins a dover lasciare strada ed è proprio lui a lanciare definitivamente Gregg, il quale prima raddoppia ai suoi danni (AQ vs A10) e poi lo elimina (AQ vs A5). Gregg parte dunque in netto vantaggio nell'heads up per il braccialetto, e la lotta con Chris Klodnicki dura appena 20 mani.

Tutto si decide su un flop 4 3 9 , dove Klodnicki si inventa un re-raise allin con 7 5 , venendo chiamato da Gregg che gira 9 2 . Il 5 al turno consegna un'altra manciata di out utili a Chris, ma il 3 al river chiude ogni discorso.

E pensare che durante il day 3, con appena 13 giocatori rimasti, Gregg era nettamente l'ultimo del chipcount. Poi, dopo il primo double up, aveva mandato un sms all'amico Merson dove scriveva "Lo vinco io". Oltre che forte, buono e generoso, Tony è anche un uomo di parola.

1 Anthony Gregg $4.830.619
2 Chris Klodnicki $2.985.495
3 Bill Perkins $1.965.163
4 Antonio Esfandiari $1.433.438

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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