Un paio di settimane fa vinceva uno dei tornei live più ricchi degli ultimi anni, portando a casa un primo premio da 5,5 milioni di dollari. Oggi Sam Grafton ha rilasciato un'intervista a PokerNews in cui si dice contento della fantastica run avuta nei Super High Roller, ma che questo successo alla fine non cambierà poi tanto i suoi programmi.
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Sam Grafton e la vita da High Roller: "Dopo Cipro qualcosa cambierà, ma non troppo"
Quando si parla di un torneo da 200mila dollari di buy-in, il pensiero di molti va automaticamente su cosa succeda quando lo si vince. In realtà è già il solo partecipare a questi tornei, che rischia di cambiare le abitudini di gioco di un poker pro. Sam Grafton non solo lo ha giocato ma lo ha anche vinto, eppure non crede che i suoi programmi cambieranno così tanto: "Non è semplice trovare il giusto equilibrio. Ovviamente dovrò cercare di tagliare qualcosa, perché è ovvio che uno non possa giocare tutto. Ma se vuoi giocare i Super High Stakes è un lavoro che prima o poi devi fare, e sto cercando di capire cosa lascerò fuori. Però mi piace sempre giocare, ai vari GUKPT giocherei ogni torneo da 500£ che parte. Attualmente gioco i tornei da 1.000 a Londra, e credo proprio che continuerò a farlo con convinzione, cercando sempre di vincerli".
La UK All Time Money List e i mostri sacri
L'enorme shot non ha cambiato dunque poi troppo la visione delle cose per Sam Grafton, ma ha cambiato la sua situazione nella All Time Money List britannica. Ora "SamSquid" si trova al quarto posto con un monte vincite lorde di 12,2 milioni di dollari, dietro ai soli Ben Heath (13,4M), Sam Trickett (27,1M) e all'irraggiungibile Stephen Chidwick (44M). "Sono tre giocatori straordinari. Ovviamente conosco molto bene Ben e Stevie perché anche loro sono abituali frequentatori del mondo high roller, ma sono tutti incredibili. Penso che Stevie sia un talento pazzesco, trovo davvero difficile giocare contro di lui e solo standogli vicino ti rendi conto di quanto sia forte".
Il colpo da 5,5 milioni ha permesso a Grafton di superare in un colpo solo autentici mostri sacri del poker inglese, da idoli del passato come Roland De Wolfe e Surinder Sunar a pro più giovani ma ugualmente affermatissimi come Toby Lewis e Chris Moorman. "Quello che giocatori come De Wolfe e Sunar non lo toccherà mai nessuno, anche se li ho superati come monte vincite rimane il fatto che loro hanno ottenuto quei risultati molti anni prima, e giocando praticamente solo tornei fino a 5.000 dollari di buy-in".
E anche sugli altri, Sam Grafton fa un bel bagno di umiltà: "Già il fatto di venire considerato nello stesso gruppo di giocatori come Toby (Lewis), Chris (Moorman) e Talal (Shakerchi) è un motivo di orgoglio per me".
Il momento della svolta per Sam Grafton: "Quell'anno centuplicai il mio bankroll"
Grafton non è stato sempre un frequentatore degli high stakes, ma ha trascorso lunghi anni nella "middle class" dei tornei live. La svolta è arrivata per lui nel 2017, anno che iniziò con una vittoria in un 5k 6-max all'Aussie Millions e andò avanti con diversi altri successi, live e online. "Quell'anno vinsi un sacco", rivela a PokerNews, "praticamente centuplicai il mio bankroll".
L'importanza del percorso
Secondo Grafton ogni giocatore ha come obiettivo di giocare per i massimi livelli, ma ognuno segue il suo percorso specifico. "Il mio è stato quello di giocare molti tornei mid-stakes, ma per altri è stato diverso. Linus Loeliger ci è arrivato dopo essere diventato un top cash gamer. Seth Davies è invece uno che ha sempre lavorato come un pazzo sul suo gioco."
Il 200k, successo al primo colpo
"Non avevo mai giocato un torneo così costoso, per cui so da me che già il fatto di aver vinto al primo colpo è segno di una run pazzesca. Comunque posso dire che non avrei mai giocato il torneo, se non avessi avuto la sensazione di avere delle buone chance di vincerlo."
Sam e PS
Oggi Sam Grafton è un inquilino abituale - e di successo - ai Super High Roller, ma anche ambassador di PokerStars. "Sono soddisfatto di quello che stiamo facendo con Stars, mi piace il mio ruolo e sono ultraconvinto che oggi abbiamo un gran bisogno di una PokerStars forte. Servono palinsesti forti online e anche grandi tornei live. Stars è sempre stata eccellente nell'organizzarli, ma può fare ancora meglio".
Immagine di copertina: Sam Grafton (Courtesy PokerNews)