Non c'è pace per il Seminole Hard Rock Poker Open: dopo l'insuccesso clamoroso del Main Event, che ha registrato un overlay da due milioni e mezzo di dollari, anche nel torneo da 100.000 $ è scoppiato un caso ancora lontano dall'essere risolto.
Il torneo ha visto iscriversi solamente nove giocatori, e pare che ufficialmente - proprio come in ogni sit&go fullring - la struttura prevedesse tre giocatori a premio. Durante il corso dello stesso, però, un floorman ha dichiarato verbalmente ai giocatori che i posti pagati sarebbero stati soltanto due.
Alla chiusura delle buste - dopo circa tre ore di gioco - ai cinque superstiti è stato comunicato l'errore, affermando quindi che il payout avrebbe premiato i primi tre classificati. Ed è qui che è scoppiato il pandemonio.
In quel momento, infatti, Scott Seiver era nettamente chipleader: lo statunitense poteva vantare uno stack di oltre 500.000 fiches, mentre gli altri player ne avevano circa 100.000. Quest'ultimo pare abbia protestato platealmente con i floormen, sottolineando che durante il gioco era stata data una comunicazione diversa, e che quindi le decisioni al tavolo erano state prese in funzione di quest'ultima.

Di avviso diverso Ryan Fee e Jason Mo, che erano invece fra gli altri giocatori rimasti. Secondo loro è la struttura scritta che fa fede, non la parola del floorman. In particolare, i due accusano l'organizzazione di essere tornata sui suoi passi - e cioè di aver deciso infine di premiare due giocatori come verbalmente dichiarato - solo a causa delle proteste di Seiver.
Questa decisione fa guadagnare a Scott Seiver circa 70.000 $ in $EV
Come può essere il chipleader a "decidere" cosa sia opportuno fare in una situazione simile, concludono? Naturalmente Seiver la vede in maniera diversa, ed in effetti in una situazione tanto ingarbugliata è difficile non riconoscere che ambo le parti sembrano avere la loro quota di ragione.
Infatti, hanno ragione Ryan Fee e Jason Mo quando affermano che il chipleader non può influenzare la decisione dei floormen in un contesto del genere, ma al tempo stesso non ha neppure torto Seiver, quando afferma che nel momento in cui viene comunicato un payout al tavolo tutti giocano in funzione di questo, anche perché nessuno ha visto materialmente un documento ufficiale che mostri un payout che premi i primi tre classificati.
La beffa non finisce qui, visto che a quanto è stato comunicato ai giocatori, il responsabile del poker in questo momento è in vacanza, coincidenza singolare visto l'appuntamento dell'anno che attendeva il casinò: non a caso, fonti di stampa ipotizzano che questo sia solo un modo per dire che a causa dell'insuccesso ottenuto chi era a capo del poker abbia già pagato col proprio posto.
Oggi ci sarà il gran finale con tanto di diretta streaming, ed i giocatori coinvolti hanno già fatto sapere che non mancheranno di protestare in maniera plateale: una bella gatta da pelare insomma per PokerStars, ed una figura non certo brillante da parte del casinò.