Ieri avevamo detto chiaramente che l'avversario più pericoloso per Raffaele Castro al Day 3 dell'evento #63 era Tony Dunst. Il professionista americano non è solo uno dei migliori torneisti in circolazione, ma è anche un coach di alto livello e un vero e proprio divulgatore, sia in televisione sia sul web, dove ha pubblicato un'infinità di articoli e post di strategia nel corso degli anni. Considerando la sua esperienza e le sue skills era inevitabile (salvo bad run) vederlo arrivare al tavolo finale, ma "Bond18" ha fatto ancora meglio: ha appena vinto il suo primo braccialetto WSOP.
Il titolo iridato era il sogno e l'obiettivo di tutti i 25 giocatori presenti al final day, compreso, ovviamente, Raffale Castro. Il player italiano iniziava la giornata con la prima posizione assoluta, mantenuta a lungo grazie a un gioco molto aggressivo, soprattutto preflop. Lo dimostra questa mano giocata contro Matas Cimbolas: il lituano apre a 35.000, Castro 3-betta a 100.000, Cimbolas non ci sta e 4-betta a 195.000. Raffaele a quel punto si prende qualche secondo per pensare, chiede all'avversario se ha una coppia di Assi e alla fine mette in mezzo la 5-bet di 400.000 chips. Cimbolas folda immediatamente e Castro incamera il piatto mostrando un 3 .
Nelle prime fasi del Day 3 ci sono state le eliminazioni di due top player come Sebastian Pauli e Faraz Jaka. Il tedesco ha messo tutto da short con j 9 e ha ricevuto il call di Shola Akidele con una coppia di Re sufficiente a condannarlo alla 21° posizione per 10.979$. The Toilet è invece riuscito a resistere fino alla 17° posizione, quando si è giocato tutto con A-8 ma ha trovato sulla sua strada i Re di Tony Dunst.
Dunst iniziava la giornata con un monster stack ed è riuscito a far crescere le sue chips senza sosta fino al raggiungimento del tavolo finale. Purtroppo in questa fase determinante del torneo Raffaele Castro si presentava con uno short stack tra i 10 e i 15 big blind. L'italiano è sopravvissuto all'eliminazione di David Sciaqua in 9° posizione ma a 8 left è stato costretto ad arrendersi proprio contro "Bond18": è andato all-in per 11 big blind con A-J e ha trovato il call dell'avversario con una coppia di Donne che ha retto allo showdown. Per lui una ricompensa da 36.406$.
Dopo questa mano Tony Dunst era il leader assoluto del torneo con più di cinque milioni di chips. In seguito all'eliminazione di Levon Torosyan in 7° posizione, il professionista americano ha mandato a casa lo spagnolo Sergio Cabrera e il lituano Matas Cimbolas. Joshua Field si è sbarazzato dell'argentino Francisco Araujo, ma dopo una lunga battaglia a 3 left è stato costretto ad alzarsi successivamente a uno shove con A-6, battuto dall'A-Q di Jason Rivkin.
L'heads-up è incominciato con Dunst in vantaggio per 2 a 1. La struttura è sempre stata giocabile e fin da subito è apparso chiaro che Tony volesse costruirsi la vittoria senza prendersi rischi: gli showdown sono stati pochi, contrariamente ai piatti vinti uncontested. Dopo aver confinato l'avversario a uno stack di due milioni, "Bond18" ha chiamato il suo push con q 8 . Era indietro rispetto a k 10 ma sul flop ha subito centrato una provvidenziale doppia coppia.
Tony Dunst ha dunque vinto il suo primo braccialetto delle World Series of Poker, dopo aver superato 2.451 avversari. Per lui un premio da 339.254$: