Non era semplicemente giornata. Max Pescatori ci ha provato in tutti i modi, e il settimo posto finale è probabilmente il meglio che si potesse combinare con gli incroci che il campione milanese ha avuto a disposizione nel final table del WSOPE 2015 Event#3, PLO 8-handed.
Max partiva da short stack ma non spacciato, per via dei suoi 24 big blinds in dotazione allo start del final table. La sorte porta presto via un avversario insidioso come Ismael Bojang, vittima di un tremendo cooler quando il suo nut full house floppato viene superato al turn dal full di donne di Richard Gryko, il quale poi incassa il massimo sul river eliminando il forte austriaco all'ottavo posto.
Una posizione guadagnata per Max Pescatori, che però non riesce a trovare board (a parte un full iniziale chiuso contro Lazar) adatti per tentare la risalita. Prima è il solito Gryko che supera l'italiano al river, chiudendo una doppia superiore in un piatto tenuto basso da entrambi i giocatori, che però alla fine conta non poco nell'economia del torneo di Max.
Quindi ecco il patatrac. Mikkel Plum limpa e poi re-potta sul pot raise di Pescatori, il quale chiama per il suo allin da 71500 chips e si va allo showdown:
Plum k k 9 5
Pescatori a 2 k k
Il flop j 8 5 ci lascia abbastanza tranquilli, Max invoca un 3 e questo si materializza sul turn 3 , ma il river è un tremendo 5 che consegna il trips a Plum, estromettendo Pescatori dal torneo in settima posizione, con una ricompensa di 17.240€.
Gryko pare sempre saldamente in testa, ma Mike Leah ha un sussulto di classe ed elimina in sequenza ravvicinata Pollak e Lazar, proponendosi come prima alternativa all'inglese, dato il corrispondente calo di Roberto Romanello.
L'italo-gallese conferma la run non eccelsa in questo final table, uscendo in quarta posizione in un colpo contro lo scatenato Leah: il canadese lo mette ai resti sul flop j 10 6 girando un bel set grazie ai suoi a j j 7 , ma Romanello ha ancora qualche speranza con 9 8 9 8 . Il 10 al turn regala il full a Leah ma lascia aperta una porticina per Roberto, che con un 7 o una q chiuderebbe una clamorosa scala colore. Niente di tutto ciò accade, tuttavia, e Romanello esce in quarta piazza.
Ancora Leah si dà da fare per buttare fuori anche Mikkel Plum, il quale floppa nuts con 8-7-6-4 su 10-6-9, ma si ritrova drawing dead già al turn J, dove Leah chiude il suo wrap con A-Q-J-8 centrand una scala superiore.
L'heads up parte con Leah in netto vantaggio:
- Mike Leah 1.642.000
- Richard Gryko 778.000
L'inglese però parte a spron battuto recuperando il gap con un double up e portandosi al comando. Leah vince più piatti, ma Gryko si aggiudica quelli più importanti. Un match tra stili diversi che sembrava preludere a un epilogo veloce, come lo è stato il resto del final table. E invece no.

I due danno vita a un match-maratona, che va avanti per oltre sei ore. Il tema principale è Gryko che cerca di prendere definitivamente il largo, con Leah che però riesce ad accorciare. Alla mano numero 164, però, tutto si conclude.
Leah, che è rimasto con appena 12 big blinds, chiama il raise a 90.000 di Gryko e, sul flop a k 6 , check-raisa allin per le sue residue 280mila chips, venendo chiamato dal rivale:
Gryko 10 a 2 j
Leah a k 7 6
Mike parte leggermente avanti, ma le outs di Gryko sono diverse e mettono paura. Scansato il turn 10 (che comunque regala qualche ulteriore out al britannico), scende impietoso il river 3 , a chiudere il progetto a colore di Gryko. Gioco, partita, incontro.
Ecco il payout di questo final table sorprendentemente lungo: