Ben Sulsky gioca a poker da ormai una decina d'anni, e da circa sei è una presenza costante ai tavoli di cash game high stakes: "Sauce123" per ovvie ragioni è uno di quelli che non si è fermato di fronte al Black Friday, e dalla sua casa di Toronto prosegue a giocare anche in questo periodo, malgrado fra non molto conti di fare la sua apparizione alle World Series Of Poker, ma con l'intenzione di giocare principalmente ai tavoli di cash game del Bellagio.
"Penso sia il luogo più divertente dove abbia mai giocato a poker dal vivo - ha raccontato a Joe Ingram in uno dei suoi streaming online - solitamente vengono giocati mixed games, e se ci sono dei giocatori occasionali loro dettano le regole, mentre nel caso ci si trovi fra professionisti c'è una continua contrattazione su quali varianti inserire e quali no".
Lo statunitense probabilmente prenderà parte anche al torneo da 500.000 dollari di buy-in, ma ammettendo che venderà gran parte delle quote perché, come sottolinea scherzando, "io non sono Jens Kyllonen". E curiosamente al riguardo dice: "Penso sia impossibile che sia EV- in quel torneo, ma gioco abbastanza frequentemente partite online dove non ho edge - ammette - a volte lo faccio di proposito per confrontarmi con i migliori, altre perché credo che difendere la lobby e mostrarsi disposto a giocare anche un certo tipo di varianti abbia comunque i suoi vantaggi futuri".
Malgrado sia disposto a giocare pressoché ogni tipo di variante agli high stakes, in periodi come questo anche mettere assieme qualcosa come 10.000 mani è di fatto un miraggio, a meno che ovviamente nei paraggi non ci sia Isildur1: "Lo scorso anno contro di lui vinsi un milione in un giorno, ma avevo venduto delle quote - ha ammesso - quando gioco contro di lui su quattro tavoli sudo come se dovessi sciogliermi, e non mi succede mai...".
Malgrado i guadagni maturati nel corso degli anni, Ben Sulsky giura di non essersi dedicato al poker in modo esclusivo per tutto questo tempo mosso principalmente dal voler guadagnare denaro, o almeno così dice: "Quando sono stato in grado di battere livelli come il NL400 mi sono sentito come se fossi in grado di soddisfare qualsiasi mia esigenza - ha rivelato - tutto quello che è venuto dopo è stato una sorta di in più, per questo alla fine non mi importa molto dei soldi, anche se adesso sto cercando di essere più responsabile in questo senso".
E magari, anche di pensare a qualcosa oltre al poker: "Comparato al cash game high stakes, credo che quasi qualsiasi altra attività possa sembrare di basso profilo. Mi piacerebbe trovare qualcosa che mi appassioni nello stesso modo, in cui possa coinvolgere altre persone e che possa migliorare il mondo in qualche modo. Nei prossimi due anni penso che giocherò più poker dal vivo anche per rimanere in contatto con una serie di persone che stanno sviluppando delle idee in questa direzione".