Il nuovo anno porta spesso entusiasmo, desiderio di cambiamento e propositi da conseguire, che tuttavia non di rado finiscono disattesi: come giocatori di poker, cosa possiamo fare per ottimizzare la possibilità di vedere coronati dal successo i nostri obiettivi?
Rispondere in modo esaustivo a una domanda simile non è banale, ma certamente è possibile intraprendere alcuni passi capaci di spianarci la strada.
Un requisito essenziale appare quello di desiderare davvero quel che ci si prefigge di ottenere. Un’affermazione simile rischia di suonare banale, ma non è raro inseguire obiettivi in fin dei conti poco significativi per noi, mossi in questo senso dalle ragioni più varie: desiderio di non deludere le aspettative altrui piuttosto che la volontà di conseguire qualcosa così come altri attorno a noi, avendo però le idee molto meno chiare circa la direzione da prendere.
Tuttavia qualsiasi obiettivo che si rispetti solitamente richiede sforzi costanti, prolungati nel tempo e ricompense posticipate o incerte: se la nostra motivazione nel conseguirlo non è più che solida, il rischio è quello di arrendersi all’affacciarsi delle prime difficoltà, che presto o tardi non mancheranno di farci visita.
Risulta quindi importante pensare anche ad obiettivi che siano ambiziosi ma realistici, sfide a se stessi tutt’altro che impossibili da vincere.
Un traguardo troppo impegnativo, quando non addirittura irraggiungibile se comparato alle proprie realistiche capacità, affascina facilmente ma con la stessa semplicità implode sotto il peso dell’insuccesso, e dopo pochi passi ci farebbe cambiare fatalmente direzione.
Per contro, un obiettivo eccessivamente abbordabile non potrebbe mai essere capace di tirare fuori il meglio di noi, perché ci renderemmo più o meno consapevolmente conto di quanto riusciremo a centrarlo senza sforzo eccessivo.
E’ auspicabile un giusto equilibrio, una sintesi tra ambizione e fattibilità calibrata in relazione a quanto crediamo di poter ottenere.
Parlando di poker, sembrano particolarmente funzionali obiettivi “composti”, che siano cioè fondati su due o più elementi.
Se infatti un giocatore di cash game coltiva il desiderio di giocare 600.000 mani in un anno a prescindere dal guadagno, nel momento in cui attraverserà un periodo difficile potrà arrivare a chiedersi per cosa si stia sforzando, quale sia lo scopo, scoprendosi a navigare a vista e desistendo quindi con più facilità.
Al contrario, un obiettivo fissato solo in denaro rischia di risentire in modo eccessivo delle oscillazioni nel breve periodo, facendo tentennare pericolosamente la propria voglia di insistere.
Infine, può aiutare anche parcellizzare gli obiettivi. Le 600.000 mani di cui sopra non sono altro che 50.000 mani al mese, o se preferite circa 1700 mani al giorno. Poche o tante che le si giudichino, pensarle in termini “ridotti” non ridimensiona il traguardo finale, ma indubbiamente lo fa apparire come più abbordabile, consolidando in noi la convinzione che lo si possa davvero fare.
Questo naturalmente non può garantire che si riesca davvero ad ottenere ciò che vogliamo: d’altra parte, nella vita in quest’ambito esistono ben poche assicurazioni. Tuttavia, è indubbio che ponendosi un certo obiettivo si possa comunque ottenere un miglioramento, un’evoluzione di sé che – se anche non è stata della portata che avremmo desiderato – non può lasciarci insoddisfatti sino in fondo.